Droga, spaccio e tortura: a Piacenza caserma sequestrata e 10 carabinieri sottoposti a misure
Sono dieci, complessivamente, i carabinieri sottoposti a misure nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Piacenza che contesta, a vario titolo, diversi reati tra cui spaccio di droga, estorsione e tortura. Sei militari dell’Arma, in particolare, sono stati arrestati. Nei loro confronti sono state eseguite, infatti, cinque ordinanze cautelari in carcere ed una ai domiciliari. Altri tre militari sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un altro all’obbligo di dimora nella provincia di Piacenza. Complessivamente «ci sono state 12 misure di custodia cautelare in carcere - ha detto il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella durante una conferenza stampa - tra cui 5 militari dell’arma dei Carabinieri, 6 soggetti italiani e un magrebino». Poi sono state eseguite «5 misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari, tra cui un militare appartenente all’Arma dei carabinieri» e quattro misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tra cui 3 a carico di militari appartenenti all’Arma dei carabinieri». Infine, «una misura di obbligo di dimora nella provincia di Piacenza - ha detto il pm - che ha colpito sempre un militare appartenente all’Arma». La caserma sequestrata, al centro dell’inchiesta, è quella della stazione di Piacenza Levante. «In questa caserma solo un militare - ha detto il procuratore capo di Piacenza - non appare, allo stato, coinvolto. Tutti gli altri sono stati colpiti da provvedimenti cautelari». «Totale sostegno all’autorità giudiziaria» viene manifestato dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri in relazione all’inchiesta che ha interessato militari in servizio a Piacenza, con sei arresti per estorsione spaccio e tortura. Il Comando generale, in una nota, specifica che «è stata immediatamente disposta la sospensione dall’impiego nei confronti dei destinatari del provvedimento giudiziario, nonchè la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico». L’Arma conferma inoltre che «i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall’incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità». «Visto che ci troviamo in un territorio duramente colpito dal Covid» vorrei ricordare «che tutti gli illeciti più gravi contestati sono stati commessi in pieno lockdown con disprezzo delle più elementari regole di cautela» disposte dal governo: lo ha detto il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella, durante la conferenza stampa.