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Coronavirus, il bollettino del 3 agosto: tre casi in Sicilia e contagi in calo, 1,4 milioni di italiani con anticorpi

Sono tre i nuovi casi di Coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore, numeri che confermano il trend in calo dopo alcuni giorni in doppia cifra. Salgono a 3.308 dunque le persone che hanno contratto l'infezione sull'isola (compresi guariti e deceduti), i ricoverati in regime ordinario restano 36 mentre sono sempre 3 i pazienti in terapia intensiva.

Nessun nuovo guarito rispetto a ieri e fortunatamente nessun decesso: restano 283 le vittime del Covid-19 in Sicilia. Aumentano di tre unità invece le persone che si trovano in isolamento domiciliare: sono 249 in tutto. I tamponi effettuati da ieri ad oggi sono stati 1600 (281 mila in totale).

Brusco calo dei casi totali di contagio da coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia: sono 159, rispetto ai 239 di ieri e ai 295 di due giorni fa, secondo il bollettino diffuso dal ministero della Salute, per un totale di 248.229 positivi. Aumenta, invece, il numero dei decessi: sono 12 (ieri 8 e ieri l’altro 5) per un totale di 35.166 vittime.

I tamponi effettuati sono stati appena 24.036, quasi 20 mila meno di ieri, con il consueto netto calo della domenica.
Cinque regioni non fanno registrare nuovi casi: Marche, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Valle d’Aosta e Basilicata.

I 12 decessi si sono verificati in Lombardia (3 casi), Piemonte (2), e poi Veneto (1), Toscana (1), Liguria (1), Lazio (1), Campania (1), Puglia (1) e Friuli Venezia Giulia (1). I casi di infezione in corso sono saliti di 18 unità (ieri erano -1) per un totale di 12.474 pazienti, di cui 734 malati ordinari (ieri erano 708), 41 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri) e 11.699 (-7) in isolamento domiciliare. Sono 200.589 i guariti o i dimessi (+129).

Sono un milione 482 mila le persone, il 2,5% della popolazione residente in famiglia, risultate con IgG positivo, che hanno cioè sviluppato gli anticorpi per il SarsCov2. Quelle che sono entrate in contatto con il virus sono dunque 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia attraverso l’identificazione del Rna virale. Sono i primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul sarsCov2 illustrati da ministero della Salute e Istat.

«La Lombardia raggiunge il massimo con il 7,5% di sieroprevalenza: ossia 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione, soprattutto del Mezzogiorno. Il caso della Lombardia - viene sottolineato - è unico: da sola questa regione assorbe il 51% delle persone che hanno sviluppato anticorpi. D’altra parte, in Lombardia, dove è residente circa un sesto della popolazione italiana, si è concentrato il 49% dei morti per il virus e il 39% dei contagiati ufficialmente intercettati durante la pandemia: in alcune sue province, quali ad esempio Bergamo e Cremona, il tasso di sieroprevalenza raggiunge addirittura punte, rispettivamente, del 24% e 19%».

«Rispetto alla graduatoria regionale della prevalenza accertata, dopo la Lombardia segue la Valle d’Aosta, con il 4%, e un gruppo di regioni che si collocano attorno al 3%: Piemonte, Trento, Bolzano, Liguria, Emilia-Romagna e Marche», viene ancora spiegato. «Il Veneto è all’1,9% mentre otto Regioni, tutte del Mezzogiorno, presentano un tasso di sieroprevalenza inferiore all’1%, con i valori minimi in Sicilia e Sardegna (0,3%)», si legge ancora.

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