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Coronavirus, l'ordinanza del governo: test e tamponi a chi torna da 4 Paesi. Stallo sulle discoteche

Test per la ricerca del coronavirus per chi rientra in Italia da Spagna, Grecia, Croazia e Malta. «Ho appena firmato una nuova ordinanza che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito».

Lo annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza su Facebook. «Dobbiamo continuare - afferma - sulla linea della prudenza per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrifico di tutti».

Il governo, ha sottolineato il ministro Boccia, «vuole assicurare la massima sicurezza. La proposta che facciamo alle Regioni è di rendere il servizio sanitario territoriale, già molto rafforzato dall’impegno comune, in grado di garantire tamponi a chi rientra dall’estero, con i risultati entro 48 ore».

Per il titolare degli Affari regionali «la sicurezza di tutti i cittadini è la priorità assoluta; dobbiamo restare il Paese più sicuro al mondo sul piano sanitario», ha aggiunto auspicando «che ci possa essere con le Regioni una condivisione del metodo da utilizzare». E proprio dai governatori sono già arrivati i primi commenti favorevoli.

Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, al termine della riunione ha sottolineato: «È stato recepito l’allarme che abbiamo lanciato. Sono d’accordo con l’idea di potenziare il monitoraggio su chi entra in Italia da aree a rischio, ma ritengo che ciò debba avvenire di pari passo con il blocco degli ingressi irregolari».

«Sarebbe infatti difficilmente giustificabile imporre il tampone a chi va in vacanza in Croazia e al contempo tollerare ingressi di migranti senza alcun controllo». Favorevoli al piano del governo anche il Veneto e l’Emilia Romagna che erano pronte a varare provvedimenti simili in autonomia.

Pareri discordanti tra il governo e le Regioni sul tema della stretta per contrastare il fenomeno degli assembramenti nei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti-Covid come il distanziamento.

È quanto registrano ambienti della Conferenza delle Regioni dopo l'incontro, secondo cui il governo chiederebbe la chiusura o provvedimenti nei confronti di quei stabilimenti - che di fatto diventano discoteche dove è difficile mantenere i distanziamento sociale - mentre almeno una metà tra i governatori sarebbe contrario ad ulteriori provvedimenti. Finora non sarebbe stato trovato ancora alcun accordo. Un nuovo incontro sarebbe aggiornato a domani.

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