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Il Coronavirus con la "valigia in mano", si muove sulla rotta delle vacanze: i casi in Calabria

Il coronavirus avanza a grandi passi verso città e paesi, scavalcando le frontiere regionali, muovendosi sui passi di gente in perenne cammino, per divertimento o per lavoro. Corre l’epidemia, viaggia in treno, in aereo, in autobus, senza confini, senza una meta. Si sposta dalle spiagge ai locali (che ora dovranno restare chiusi), si trasmette stando ammassati, con abbracci, baci, strette di mano, con le secrezioni e i sudori che corrompono e diffondono il germe.

Le cifre certificate ieri dalla Regione rivelano altri 12 casi in un solo giorno (ma sono fuori dai calcoli altri nove positivi del Gom, medico compreso) con un totale preoccupante di 1.316 soggetti contagiati dall’inizio della pandemia. Il dato giornaliero sbocciato in mezzo a diagrammi sempre più inquietanti fornisce un nuovo positivo anche nella statistica del Cosentino.

Si tratta di una donna di Torino rientrata ad Acri, sua patria d’origine, per un periodo di ferie. Al suo arrivo si è sottoposta al tampone che le ha purtroppo rivelato d’essere entrata in contatto col Covid 19. Non ha sintomi e si trova in isolamento domiciliare, come ha spiegato in un post sui social, il primo cittadino Pino Capalbo. Segnali distensivi giungono da Santa Sofia d’Epiro dove il Comune ha smentito voci su positività.

Attesa, invece, a Marano Principato per l’esito d’un test su un ventenne con sintomi lievi (tosse e mal di gola) rientrato in anticipo da un viaggio a Corfù. I suoi 14 compagni d’avventura, tutti giovani, tutti residenti nel piccolo centro delle Serre dovrebbero rientrare nelle prossime ore. Per loro è prevista la quarantena obbligatoria, al di là dell’esito del tampone sul giovane amico. In caso di positività, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, guidato da Mario Marino, avvierà la fase di contact tracing con test sui contatti principali del ragazzo. Si teme un altro focolaio di ragazzi, come quello che arde ancora tra Cosenza, Castrolibero e l’altra Marano dove un’altra gita a Corfù di teenagers ha generato, per ora tre contagi (uno dei quali è un genitore).

Si teme per i ragazzi ma anche per le loro madri, i loro padri, i loro nonni che li hanno affettuosamente riabbracciati al ritorno correndo inconsapevolmente rischi. In fila anche due ragazzi di Diamante che ieri si sono sottoposti al test dopo essere rientrati da Roma. Nella capitale hanno partecipato ad una festa dove, tra gli ospiti, c’era un ragazzo risultato positivo.

L’Istituto superiore della sanità ha fotografato l’attuale situazione definendola «di transizione con tendenza a un progressivo peggioramento». Secondo l’epidemiologo, Pierluigi Lo Palco, i casi estivi del coronavirus rappresentano il trampolino di lancio per la seconda ondata che colpirà l’Italia. Gli effetti saranno proporzionali ai nostri sforzi nel rispetto delle misure di contenimento.

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