Lunedì 18 Novembre 2024

A scuola anche senza distanziamento ma con la mascherina: scoppia la polemica

"Si è perso solo tempo, meglio andare tutti in ferie": i presidi, pur con ironia, contestano le nuove indicazioni per la scuola che prevedono l'ingresso in classe anche senza distanziamenti e banchi monoposto se si usano le mascherine. "Pensavamo di vivere in una tragedia, e invece era una commedia: 'Tanto rumore per nulla di William Shakespeare!'", è il commento di Antonello Giannelli, presidente dell'Anp. "A questo punto - aggiunge - invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica". La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina difende il lavoro del dicastero e spiega: "La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c'è. Ma noi stiamo lavorando al distanziamento e continueremo a farlo. Ci sono Paesi europei che dicono: se non hai il distanziamento metti la mascherina e basta. Noi stiamo facendo di più: stiamo lavorando per garantire a tutti il distanziamento". E invita tutti alla responsabilità. "La scuola a settembre riparte ma la vita degli italiani è già ripartita. Sto facendo i salti mortali con tutto il governo e tutti quelli che stanno lavorando per la riapertura delle scuole. Vorrei tanto che lo stesso sforzo lo facessero tutti, mi aspetto di vedere responsabilità. Lo sforzo per il bene della scuola deve essere di tutti", afferma replicando alle polemiche delle ultime ore. "Faccio un appello: ora tutte e tutti devono avere un'unica ossessione, far aprire e funzionare la scuola italiana, senza distrazioni", sottolinea Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Dal sindacato arriva la voce contrariata dello Snals-Confsal, secondo il quale la sicurezza non può essere affidata al caso: "Le nuove raccomandazioni del Cts ci sembrano più che l'espressione di una evoluzione della letteratura scientifica e delle correlate evidenze un modo per sostenere la linea della ripresa della scuola a qualsiasi condizione". All'interno della stessa maggioranza è invece Italia Viva a lanciare l'allarme: "Questa novità lascia inalterati i problemi: resta la previsione che almeno 500mila ragazzi - calcola l'ex sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi - non torneranno nelle loro classi e verranno spostati in luoghi diversi dalle classi. Oppure riprenderanno la didattica a distanza". Occorre allora "rivedere il metro di distanza, riprendere la scuola con attenzione, igienizzazioni, mascherine, se servono. Ma tutti devono tornare n classe: è l'unico modo perché la scuola sia davvero tale". Più dura la posizione di un'altra ex sottosegretaria al ministero di viale Trastevere, Valentina Aprea di Forza Italia: "La sicurezza non è negoziabile e non si possono cambiare direttive, mentre il Paese si indebita frettolosamente proprio per attuare le disposizioni date dal Cts a giugno per le scuole al tempo del post Covid". Anna Maria Bernini definisce l'indicazione delle mascherine in assenza di distanziamento "una soluzione all'italiana". E chiede se allora fosse davvero necessario spendere risorse per i banchi nuovi o se piuttosto sia "sperpero di denaro pubblico". "Qualcuno si era illuso che la sfida del ministro Azzolina fosse far ripartire la scuola il 14 settembre in sicurezza, ma è ormai evidente che l'obiettivo è ripartire il 14 settembre punto. A qualsiasi costo", commenta Mario Pittoni della Lega. Sulla stessa linea d'onda Carmela Elia Bucalo di Fratelli d'Italia: "La disorganizzazione del governo è disarmante così come l'incapacità di un ministro dell'Istruzione che butta dalla finestra milioni di euro pubblici". Torneranno tutti a scuola e distanziati invece gli alunni di Livorno. L'amministrazione comunale si era attivata prima del bando lanciato dal governo ed ha già consegnato alle scuole i primi 350 banchi monoposto. Quelli mancanti arriveranno comunque prima del 14 settembre, data in cui inizierà l'anno scolastico.

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