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A scuola si teme la "fuga" dei prof, il virologo: niente paura, stessi rischi che al supermercato

Le scuole italiane hanno riaperto per i collegi dei docenti, le ultime sistemazioni delle aule, il recupero degli apprendimenti di oltre 500 mila tra studentesse e studenti, alcuni con lezioni a distanza, altri in presenza.

La scuola insomma si prepara a ripartire dopo aver incassato sia il via libera della Conferenza Unificata al protocollo per la gestione di possibili casi di Covid nelle scuole che l'intesa sui trasporti essenziali per potare i ragazzi negli istituti. Molte ombre però rimangono sulla presenza del personale, soprattutto dei docenti ma anche dei collaboratori scolastici: l'incremento dei contagi delle ultime settimane, infatti, sta destando allarme nel corpo docente, soprattutto quello più avanti con l'età - nella scuola la percentuale di over 55 è del 40-45% e gli ultra 62 enni sono 171 mila - e non sono pochi i professori che stanno presentando certificato medico.

"C'è un certo timore" sul ritorno a scuola "ma è motivato dall'incertezza delle comunicazioni: mascherina sì o no, fragili si o no: tutto questo accentua le preoccupazioni di chi si sente minacciato dal punto di vista della salute", dice il leader della Uil Scuola, Pino Turi. "In questi giorni gran parte dei docenti si incontra da remoto ma le questioni esploderanno al momento di rientrare in servizio e questo perchè mancano certezze", aggiunge.

Posto che il rischio zero non esiste una volta che si oltrepassa la soglia di casa, gli insegnanti non dovrebbero temere troppo. Al momento i dati disponibili dicono che i bambini infettati malati di Covid-19 sono pochi, ancora meno quelli con una carica virale infettante. Se si fa attenzione e si mantengono le distanze, la scuola "non è più a rischio di contagio di un supermercato o di un cinema". Le rassicurazioni arrivano dal virologo Carlo Perno, direttore dell'unità di Microbiologia dell'ospedale Bambino Gesu' di Roma.Sulla base degli studi su bambini e Covid-19, "pur non sempre univoci, possiamo dire che attualmente non c'è alcuna evidenza che i bambini siano più contagiati dal virus SarsCov2 e che contagino più degli altri", rileva l'esperto. Dal punto di vista sanitario, secondo Perno, "i timori degli insegnanti non hanno ragion d'essere. I tassi di infezione tra i bambini sono infatti mediamente bassi: di solito rimangono contagiati in famiglia, non sono loro a portare il virus a casa".

"Il primo giorno di scuola porterà con sé grandi emozioni - scrive la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in una lettera a tutto il personale della scuola - ai nostri ragazzi e alle loro famiglie trasmettiamo serenità. Aiutiamoli a conoscere al meglio e rispettare le regole sanitarie, spieghiamo agli studenti e alle studentesse che la scuola ce l'ha fatta e non vedeva l'ora di accoglierli di nuovo. Perché tutti noi siamo a scuola per loro. E tutti noi non vediamo l'ora di guardarli finalmente negli occhi e dire "Bentornate e Bentornati".

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