La Guardia di Finanza di Gorizia ha posto sotto sequestro preventivo 58 siti web illegali e 18 canali Telegram che, attraverso 80 milioni di accessi annuali, è stato calcolato rappresentino circa il 90% della pirateria audiovisiva ed editoriale in Italia.
Con l’operazione 'Evil web', che ha portato a quattro denunce, gli inquirenti hanno focalizzato l’attenzione sia sul mondo della pirateria, sia sul sistema illegale delle cosiddette Iptv. Le indagini partite in Friuli Venezia Giulia nei confronti di una persona che si nascondeva col nickname Diabolik, si sono estese prima in Puglia ed Emilia Romagna e poi all’estero (Germania, Olanda e Stati Uniti).
I quattro denunciati - oltre a Diabolik, altri tre che si facevano chiamare Doc, Spongebob e Webflix - secondo le Fiamme gialle sono divenuti nel tempo «veri e propri oracoli della rete» dediti alla diffusione, anche con servizi di messaggistica istantanea e broadcasting , di film di prima visione, prodotti audiovisivi appannaggio delle pay tv, eventi sportivi di ogni genere, cartoni, pornografia, software, giornali, riviste e manuali.
Nell’ambito dell’indagine sulle Iptv illegali, sono in corso accertamenti per identificare circa un migliaio di abbonati al cosiddetto 'pezzottò che verranno segnalati alla magistratura per la violazione della legge sul diritto d’autore, con pene previste fino a 3 anni di reclusione e oltre 25mila euro di multa. I clienti rischiano l’accusa di ricettazione. Il Colonnello Antonino Magro, comandante della Gdf di Gorizia, ha ricordato come secondo recenti studi l’impatto negativo in termini di Pil della pirateria audiovisiva è pari a circa 500 milioni di euro ed il rischio in termini di posti di lavoro è di circa 6000 unità, con un danno per l’economia italiana che sfiora il miliardo e cento milioni di euro.
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