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Cellulari usati dai detenuti in carcere, il governo inasprisce le sanzioni

Mentre nelle carceri di tutto il Paese dilaga, tra i detenuti (anche quelli al 41 bis come il recente caso di Vibo ha confermato), l'uso di telefoni cellulari, il governo corre ai ripari inasprendo le sanzioni per l'agevolazione delle comunicazioni fraudolente dei detenuti in carcere per associazione mafiosa.

In pratica è stato istituito un nuovo reato per l'introduzione e la detenzione di telefonini e altri strumenti di comunicazione che in carcere non è consentita. Una decisa presa di posizione su un fenomeno allarmante e dilagante più volte sollecitata dall'Uilpa-Polizia penitenziaria e dalle altre forze sindacali.

Un punto - anche se tardivo - di partenza per il segretario generale dell'Uilpa-Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, per il quale occorre ora dare vita a una riforma strutturale. In altre parole "bene il governo su un nuovo decreto sicurezza, ma serve ora un disegno organico".

A parere del segretario generale dell'Uilpa-Polizia penitenziaria, infatti, le misure adottate "sebbene vadano nella direzione giusta sono ancora insufficienti. In materia carceraria - aggiunge De Fazio - occorre una visione lungimirante e strategica, a partire dalla prospettiva che si vuole dare alla finalità della pena, ed è pertanto necessaria una riforma complessiva con un provvedimento ad hoc che si occupi anche di detenuti con infermità mentali, aggressioni, organizzazione della Polizia penitenziaria, medici del Corpo, dotazioni organiche, equipaggiamenti, alloggi per il personale e molto altro ancora".

"Muovendo pertanto da questo primo segnale di attenzione che comunque apprezziamo, che era stato fatto trapelare dal Dap  e di cui va probabilmente dato merito anche al neo Capo Bernardo Petralia - conclude De Fazio - rinnoviamo l’invito rivolto al ministro Bonafede, anche congiuntamente con la quasi totalità delle Organizzazioni Sindacali degli operatori della Polizia penitenziaria, ad aprire un confronto serrato e costruttivo che favorisca l’adozione di provvedimenti celeri ed efficaci pure facendo leva sul recovery fund”.

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