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Coronavirus, l'Iss: "Passaggio di fase epidemico, segnali di criticità". Rt sopra l'1 in 13 regioni tra cui Calabria e Sicilia

«Si è ormai concretizzato un passaggio di fase epidemico in Italia con aumento consecutivo di casi da 10 settimane e, per la prima volta, segnali di criticità significativi relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese». È quanto sottolinea il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità.

«Si osserva - si legge nel documento un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali. Contestualmente si assiste a un rafforzamento delle misure, in particolare relative all’utilizzo delle mascherine anche in luoghi all’aperto. È necessario evitare eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati».

«È obbligatorio - ricordano ministero e Iss - adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi (in particolare il distanziamento fisico e l’uso delle mascherine) al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia».

Nel periodo 17-30 settembre l’indice di trasmissione Rt in Italia, calcolato solo sui casi sintomatici, è pari a 1,06. Sono stati riportati complessivamente 3.805 focolai attivi, di cui 1.181 nuovi, entrambi in aumento per la decima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 3.266 focolai attivi di cui 909 nuovi).

Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (104/107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (77,6%). Continua a scendere la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,1% vs 4,5% la settimana precedente).

L’indice di contagio Rt supera il valore soglia di 1 in 13 Regioni e 2 province autonome, a Trento e Bolzano. La Campania ha il valore maggiore, con 1.24, seguita da Sicilia con 1.22 e da Trento a 1.18. Migliori il Molise con 0.61, Emilia Romagna a 0.84 e Marche con 0.91. La Calabria è a 1.02.

Questa settimana sono in lieve aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico. Rimane tuttavia complessivamente una dinamica di trasmissione limitata pari al 2,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Continua ad aumentare, si legge nel report, il numero di nuovi casi fuori delle catene di trasmissione. Sono 4.041 i casi in cui non si è potuto trovare un link epidemiologico (erano 3.026 la settimana precedente).

«Il virus oggi circola in tutto il paese. Continuano ad aumentare i nuovi casi segnalati in Italia per la decima settimana consecutiva con un’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 44,37 per 100.000 abitanti (periodo 21/9 - 4/10) (era 34,2 per 100.000 abitanti nel periodo 14/9 - 27/9). Si osserva anche un aumento nel numero di casi sintomatici nello stesso periodo (8.198 casi sintomatici nel periodo 21/9-4/10 contro i 6.650 casi sintomatici nel periodo che va dal 14/9 al 27/9».

«È essenziale - si sottolinea nel documento - evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati ed è obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia».

L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di trasmissione, avvertono gli esperti, «evidenzia l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati. È importante il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto ed anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la «app» Immuni, nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti, e l’isolamento immediato dei casi secondari».

Questi i valori Rt regione per regione.

Abruzzo 1,13
Basilicata 0,93
Campania 1,24
Calabria 1,02
Emilia romagna 0,84
Friuli Venezia Giulia 1,09
Lazio 1,16
Liguria 1,09
Lombardia 0,95
Marche 0,91
Molise 0,61
Piemonte 1,3
Provincia autonoma di Bolzano 1,1
Puglia1,01
Sardegna 1.01
Sicilia 1,22
Provincia autonoma di Trento 1,18
Toscana 0,99
Umbria 1,12
Valle d’Aosta 1,09
Veneto 1,13

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