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Nuovo Dpcm firmato, da domani stop a bar e ristoranti dopo le 18: norme valide fino al 24 novembre

Giuseppe Conte

Il premier Giuseppe Conte ha firmato nel corso della notte, a quanto si apprende da fonti di governo, il nuovo Dpcm con le misure restrittive anti-Covid, tra le quali la chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie.

Il governo, si apprende ancora, sta accelerando sulle misure di ristoro da 1,5-2 miliardi per le categorie messe più in difficoltà dalle misure. Un Consiglio dei ministri potrebbe essere convocato nelle prossime ore. Il Dpcm sarà in vigore da domani al 24 novembre.

La didattica a distanza alle superiori potrà arrivare, secondo quanto prevede il nuovo Dpcm in vigore da domani, anche al 100%. Ieri i governatori avevano chiesto esplicitamente al governo di prevedere la facoltà di portare totalmente le lezioni a distanza. Ora la palla passa in mano alle autonomie scolastiche, saranno i presidi a decidere la quota di Dad: da questa cifra vanno salvaguardati gli alunni con disabilità e i Bes, ovvero i bisogni educativi speciali.

IL TESTO COMPLETO DEL DPCM

Chiusure dei ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle 18 nei giorni feriali e la domenica. Stop a cinema, teatri, casinò, sale scommesse. Stop a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sospese anche le feste dopo i matrimoni. Sono queste alcune delle misure principali del nuovo Dpcm restrittivo firmato da Conte nella notte dopo l’ultima riunione con i capi delegazione. Il governo, quindi conferma gli orari di chiusura di ristoranti e bar «cancellando», dall’ultima bozza, la chiusura domenicale.

La versione definitiva del Dpcm «raccomanda fortemente» di «non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Rispetto all’ultima bozza, tuttavia, salta la specifica secondo cui era raccomandato di non spostarsi «dal Comune di residenza, domicilio o abitazione». Il punto, nel corso delle riunioni di ieri, era stato tra i più discussi anche perché nel governo circolava l’ipotesi del divieto di spostamenti tra le Regioni. Divieto che, nel testo firmato da Conte, non viene introdotto.

Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati. Nel testo del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte è infatti saltato il divieto di svolgimento previsto nella bozza. Alla lettera z dell’articolo 1 del testo circolato ieri, infatti, si afferma che «è sospeso lo svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione alla professione...ad esclusione di quelle per il personale sanitario e della protezione civile...fatte salve le procedure in corso».

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1 Commento

Fernando

25/10/2020 11:28

Fino ad oggi si è fatto fare tutto quello che si voleva, al riguardo l'accusa del Professore Galli, Direttore del "Sacco" di Milano è eloquente (soprattutto contro l'apertura di discoteche e la libertà di fare a meno dei sistemi di protezione individuale), oggi ci raccomandano di non uscire nemmeno con i mezzi privati per nessun motivo diverso dalla necessità... quindi, uno che fa 10 km di autostrada non per necessità famigliare, senza entrare a contatto con nessuno, cosa fanno, lo multano? Aggiungo: si tornerà alle resse davanti ai supermercati, tutto questo grazie a provvedimenti sconclusionati, oggi, e nulli, ieri. Ci si auguro rapide dimissioni di questo Governo, che avrebbe dovuto proteggere popolo ed attività produttive, invece ha sguazzato nell'ombra disegnando, oggi, questi scenari agghiaccianti.

Giovanni

25/10/2020 14:13

Hanno avuto il tempo per adeguare gli ospedali e non lo hanno fatto.... sapevano a priori di una seconda ondata e non hanno fatto nulla per evitarla.... ora chiusure e chi si è visto se visto... come farà l'economia a reggere... se ancora c'è chi aspetta la cassa integrazione da marzo.... altro che dimissioni del governo.... andrebbero fucilati in piazza... vergognatevi....

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