In Sicilia e Calabria da oggi coprifuoco, bar e ristoranti chiusi, torna l'autocertificazione
Da mezzanotte la Calabria è zona rossa e la Sicilia zona arancione. Nessuno potrà uscire di casa tra le 22 e le 5 del mattini, per gli spostamenti sarà necessario il modulo di autocertificazione, i bar e i ristoranti saranno chiusi. Nei mesi del lockdown, la scorsa primavera, era diventato un compagno inseparabile. Piegato in quattro in tasca, arrotolato nello zaino o nella borsetta, per chi doveva spostarsi era un documento indispensabile quanto la carta d'identità o la patente. Con la suddivisione in zone rosse, arancioni e gialle, torna tra le mani degli italiani l'autocertificazione per gli spostamenti (SCARICA QUI IL MODULO). Sempre obbligatoria nelle cosiddette zone rosse, ovvero Piemonte, Lombardia, Valle d'Aosta e Calabria, servirà anche nel resto d'Italia tra le 22 e le 5. Il modulo, disponibile sul sito del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto dopo il Dpcm del 24 ottobre e utilizzabile nelle zone in cui è già in vigore il coprifuoco sulla base di specifiche ordinanze locali. Un modello standard dove i cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento e sul quale verranno fatti accertamenti a campione. Perché sia valido, infatti, è necessario che lo spostamento avvenga per comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o assoluta urgenza. Nei centri commerciali prevista la chiusura dei negozi a eccezione di alcune categorie come farmacie ed edicole. Il Dpcm stabilisce infatti che da ieri sera è vietato entrare e uscire da Sicilia e Calabria. E non è tutto: se nelle zone rosse (Calabria) è vietato ogni spostamento, con ogni mezzo pubblico o privato, anche all'interno del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, in quelle arancioni (come la Sicilia) è vietato uscire dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione con ogni mezzo pubblico o privato. Per chi ha soggiornato per più di 48 ore negli ultimi 10 giorni in Puglia, Sicilia, Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta è previsto l'obbligo di comunicarlo alle autorità sanitarie e di osservare, salvo diversa disposizione, una quarantena di 10 giorni. Il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza è sempre consentito, mentre la capienza dei mezzi pubblici è stata ridotta al 50% ovunque, scuolabus esclusi. Tra le categorie economiche, intanto, non si placano le proteste. Fra queste, quella dei taxisti che hanno indetto per oggi uno sciopero nazionale.