L’attuale crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia potrebbe influire negativamente, oltre che sul numero decessi, anche sulla natalità. «È, infatti, legittimo ipotizzare che il clima di paura e incertezza e le crescenti difficoltà di natura materiale (legate a occupazione e reddito) generate dai recenti avvenimenti orienteranno negativamente le scelte di fecondità delle coppie italiane».
Lo ha sottolineato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione sulla manovra davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. «I 420 mila nati registrati in Italia nel 2019, che già rappresentano un minimo mai raggiunto in oltre 150 anni di unità nazionale, potrebbero scendere, secondo uno scenario Istat aggiornato sulla base delle tendenze più recenti, a circa 408 mila nel bilancio finale del corrente anno - recependo a dicembre un verosimile calo dei concepimenti nel mese di marzo - per poi ridursi ulteriormente a 393 mila nel 2021», ha aggiunto.
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