Venerdì 22 Novembre 2024

Shopping, cenone, Messa, scuola, spostamenti per Natale e Capodanno. Oggi il Dpcm?

Potrebbe essere il giorno del nuovo Dpcm, o quantomeno delle linee guida. Ieri la riunione dei rappresentanti delle Regioni italiane che si sono trovati in streaming, per cercare l'intesa sulle linee guida da portare sul tavolo del governo oggi quando incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

Ecco, alla luce di quanto emerso finora, quali potrebbero essere le regole per questa fine del 2020.

Cenone e coprifuoco

Nel prossimo Dpcm dovrebbe rimanere per tutte le Regioni il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino. Sembra non essere passata, al momento, la linea di un coprifuoco più permissivo per le vigilie delle feste maggiori, Natale e Capodanno. Rispetto ai tradizionali cenoni, non essendo possibile imporre obblighi nei luoghi privati, non si esclude che ci si limiti a raccomandazioni: non più di sei a tavola è l'indicazione di massima degli ultimi giorni. Naturalmente i commensali "consigliati" sono i parenti stretti e i conviventi.

Viaggi e spostamenti

Nel prossimo Dpcm, a quanto pare, dovrebbe valere il blocco della mobilità tra le Regioni anche tra "gialle", con l’esclusione però della possibilità per i residenti di ritornare a casa. Sono comunque al vaglio del governo delle possibili deroghe: potrebbero valere, per esempio, per chi ha il domicilio in una regione diversa da quella di residenza, o per alcuni casi di ricongiungimento familiare. In ogni caso, però, la data di partenza dello stop agli spostamenti tra le Regioni dovrebbe partire da una data ancora da definire ma successiva al 4 dicembre, quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm. Per le Regioni arancioni e rosse dovrebbero rimanere le attuali prescrizioni: nelle rosse è vietato spostarsi anche da un Comune all’altro, mentre per le arancioni il confine degli spostamenti è quello regionale. Per chi nel periodo natalizio rientrerà dall’estero, infine, si pensa a una quarantena di 15 giorni. Resta il nodo se si potrà raggiungere o meno le seconde case. Per sciare, invece, tutto rimandato a dopo le Feste, dunque alla metà di gennaio.

Negozi e ristoranti

Per favorire lo shopping natalizio si pensa ad allungare gli orari dei negozi in zona gialla fino alle 21, purché però questo permetta di rispettare il coprifuoco che scatta alle 22. Per le altre zone, invece, dovrebbero rimanere in vigore le regole dei "colori", con i negozi chiusi nelle rosse. Per quanto riguarda invece i ristoranti nelle zone gialle dovrebbe rimanere la chiusura alle 18, con blocco totale però a Natale e Santo Stefano. Passando alle regioni arancioni e rosse, bar e ristoranti dovrebbero rimanere chiusi tutto il giorno.

Le Messe

Che sarà un Natale diverso dal solito lo ha confermato oggi anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. E questo potrebbe valere anche per i fedeli: potrebbero essere anticipate le tradizionali messe di mezzanotte. Su questo è in corso un dialogo e un confronto con la Cei, che appare ben disposta. L’ipotesi è concreta, se si pensa che già gli ultimi due Papi, Benedetto e Francesco, avevano anticipato alle 22 e alle 21,30 le loro solenni celebrazioni del Natale. Non è escluso inoltre che possa essere aumentato il numero delle celebrazioni nel corso della giornata, per evitare assembramenti.  Il Papa interrompe, dopo 67 anni, la tradizione dell’omaggio alla Madonna in piazza di Spagna l’8 dicembre. La benedizione sulla città di Roma, i suoi abitanti e i tanti malati in ogni parte del mondo, avverrà in forma privata in Vaticano. Il Covid dunque sospende un altro momento religioso molto sentito, il dono dei fiori per la Festa dell’Immacolata alla Madonna sulla stele, con la partecipazione anche dei vigili del fuoco. D’altronde la cerimonia nel cuore di Roma ha sempre attratto, in un luogo tutto sommato limitato, centinaia di persone, tra romani e turisti.

La scuola

Sembra prevalente, nel Governo, l’idea di rimandare al 7 gennaio la riapertura delle scuole superiori, nonostante il tentativo della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di un’apertura a dicembre. Restano l'enorme che dispongono nelle zone rosse didattica a distanza dalla seconda media in poi e medie in presenza in zona arancione, anche se il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha spiegato che nella sua Regione per seconde e terze medie rimarrà in vigore la dad.

 

leggi l'articolo completo