«Per il vaccino Pfizer sono stati già individuati 300 punti di somministrazione, sostanzialmente presidi ospedalieri: l’87% di questi presidi già dispone delle celle frigorifere necessarie a conservare questo tipo di vaccino a temperature estremamente basse (almeno -75) anche se le dosi dovessero restare in giacenza per oltre 15 giorni». Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid 19 Domenico Arcuri nel corso di una audizione in videoconferenza davanti alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera.
La distribuzione
«Abbiamo organizzato un modello di distribuzione e somministrazione in due grandi blocchi - ha spiegato il commissario straordinario - Il primo riguarda appunto i vaccini, quelli Pfizer, che vanno conservati a temperature bassissime: il secondo interessa i vaccini che si possono conservare tra i 2 e gli 8 gradi, verosimilmente per primi quelli Astrazeneca e a seguire gli altri. I vaccini Pfizer come detto saranno distribuiti direttamente dall’azienda produttrice e conservati nei 300 punti di somministrazione individuati; tutti gli altri saranno convogliati in un grande hub centrale e di qui trasportati in sicurezza, con l’aiuto dell’Esercito, nei 1.500 punti di somministrazione (1.200 più i precedenti 300). Si tratta di due modelli diversi - ha concluso Arcuri - il primo complesso dal punto di vista quantitativo, il secondo relativamente più semplice. L'Italia ha diritto al 13,46% delle dosi di vaccino che saranno via via distributi dall’Europa»
La somministrazione
«Per la somministrazione dei vaccini anti Covid stiamo prevedendo il ricorso straordinario a un gruppo fino a 20 mila professionalità che potranno essere utilizzate per il tempo di questa massiccia campagna. Professionalità che ricercheremo con una richiesta di manifestazione di interesse pubblico che presto emaneremo: ne coordineremo poi l’utilizzo insieme con ipunti di somministrazione locali che saranno sostanzialmente le Asl, i presidi ospedalieri e le farmacie ospedaliere. In merito all’immunità di gregge gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato. Noi auspichiamo che anche grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino. Più avanti, probabilmente nel secondo trimestre dell’anno, non è escluso, anzi è assai probabile che medici di medicina generale e pediatri di libera scelta verranno richiesti di contribuire alla somministrazione dei vaccini ai propri assistiti».
In America
Il vaccino contro il Covid messo a punto da Moderna verrà testato anche sugli adolescenti tra i 12 e i 17 anni. Lo riporta il New York Times, secondo cui il test clinico è stato già registrato sul sito clinicaltrials.gov, e includerà 3mila soggetti, metà dei quali saranno immunizzati con due dosi mentre gli altri riceveranno un placebo. L’arruolamento per la sperimentazione, afferma il quotidiano, non è ancora iniziato. Al momento tra gli altri candidati vaccini in sviluppo solo Pfizer ha avviato un test su minorenni, anche in questo caso tra 12 e 17 anni, che è iniziato lo scorso settembre e il mese scorso sui più piccoli.