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Eroi in corsia, ma zero tutele. Ancora uno stop per gli specializzandi e scoppia la protesta

L'ennesimo rinvio in un fase ancora calda della pandemia. Migliaia di giovani appesi ancora al loro destino senza poter contare su una data certa

“Manca ancora la graduatoria” del concorso dei 23mila specializzandi: è la denuncia dei virologi Roberto Burioni e Matteo Bassetti.
“Mancano i medici, ma gli specializzandi che hanno già vinto il loro concorso sono ancora a casa per continui rinvii della loro presa di servizio. E’ indispensabile sbloccare la situazione e portare immediatamente queste giovani forze in corsia. mi sono dimenticato di scriverlo, sono 23mila (ripeto ventitremila) medici che potrebbero entrare domani a dare il loro contributo alla lotta contro Covid-19“, scrive il medico e professore Roberto Burioni su Twitter.

Il caso del concorso dei 23mila specializzandi

Burioni non è il solo a denunciare la sconveniente situazione: “Ventiquattromila medici si sono laureati e hanno partecipato il 22 di settembre ad un concorso per le scuole di specializzazione: ad oggi a loro non è stata ancora comunicata la graduatoria, e questa è una cosa allucinante. Siamo in emergenza e abbiamo chiesto più specialisti per la rianimazione, per le malattie infettive e per la microbiologia e poi 13 mila specializzandi sono bloccati dal ministro Manfredi. È una presa in giro?”, denuncia Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria.

Secondo Bassetti, “questi giovani medici devono sapere se hanno vinto una borsa di studio, devono sapere dove devono andare e quando devono iniziare”.

La denuncia di una specializzanda in attesa

Una dei 23mila medici pronto a rafforzare i reparti durante l’emergenza, Carla, si è espressa sulla questione: “io e i miei 23 mila colleghi di tutta Italia abbiamo partecipato 72 giorni fa al concorso di specializzazione (quello per diventare anestesisti, cardiologi, ortopedici, ecc). Nella giornata di ieri, abbiamo avuto l’ennesimo posticipo della graduatoria a data da destinarsi”.

“23mila medici in ostaggio del Ministero che, in vista di un contratto di formazione specialistica, non possono avere altri incarichi, in quanto incompatibili. 23mila medici costretti a restare disoccupati in una condizione di grave carenza di medici. 23mila medici. È gravissimo. Il Ministero deve assumersi le proprie responsabilità, sbloccare la graduatoria e mandarci in reparto” lamenta la ragazza.

L'ultimo stop di una storia infinita è arrivato dal Consiglio di Stato, come comunica il Ministero dell'Università: "Si informano i candidati al concorso di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2019/2020 - si legge nel comunicato di viale Trastevere - che il Consiglio di Stato, nell’accogliere l’appello cautelare proposto dal Miur avverso i ricorsi di taluni candidati in relazione al quesito n. 87, sospendendo la sentenza impugnata, ha tuttavia espressamente aggiunto che 'le ulteriori operazioni concorsuali (previste dall’adottando cronoprogramma per l’assegnazione delle sedi) andranno svolte successivamente alla decisione cautelare collegiale', fissando la camera di consiglio per il 15 dicembre". La prova per i 24mila candidati avrebbe dovuto svolgersi in piena estate, ma si è riusciti ad allestirla solo per il 22 settembre.

L'elenco degli specializzandi sarebbe dovuto uscire alle 12 del 5 ottobre ma i ricorsi contro il bando hanno finito per rallentare ogni operazione. E la graduatoria temporanea è apparsa solo il 26 ottobre. Passa ancora un mese e l'elenco considerato definitivo fino a oggi viene sbloccato solo nella tarda serata del 23 novembre. Il giorno successivo il Miur pubblica anche la tabella riepilogativa per la scelta della sede, l'assegnazione e l'immatricolazione: 1 dicembre chiusura della fase di scelta per i candidati, 3 dicembre pubblicazione delle assegnazioni alle Scuole di specializzazione, entro il 10 dicembre immatricolazione dei futuri specialisti, 16 dicembre pubblicazione degli esiti delle immatricolazioni per ciascun candidato, ovvero il via libero definitivo alla presa di servizio. E intanto scatterà la protesta di chi vorrebbe solo indossare il camice e iniziare a lavorare, proprio quest'anno in cui ci sarebbe bisogno di più medici possibile in corsia.

Anaao Giovani e Als, l'associazione liberi specializzandi, si dicono "disgustate per l'ennesimo rinvio delle assegnazioni, e quindi delle immatricolazioni, relative al Concorso per la specializzazione in medicina 2020". Lo affermano le due associazioni in un comunicato, dopo che ieri il ministero ha annunciato il rinvio sulla base di una decisione del Consiglio di Stato. "Il Signor Ministro del Miur Gaetano Manfredi, unico responsabile di una gestione disastrosa dell'intera procedura concorsuale, ci ha finalmente "messo la faccia" pur non assumendosi alcuna responsabilità - si legge - siamo stufi di chiedere da mesi un confronto che sistematicamente non avviene per la mancata presenza del Ministro. Da mesi abbiamo evidenziato che le ultime modifiche del bando scoprivano il fianco a ricorsi. Siamo stufi di dover accogliere ciclicamente rinvii e sconsiderati scaricabarile, il cui unico effetto è alimentare la sfiducia nei confronti dell'esecutivo ministeriale. È indecoroso e offensivo inoltre dover attendere sempre l'ultimo momento per dare questo tipo di comunicazioni, quando era possibile, in via ufficiale, trasparente e collaborativa, ottenere un risultato decisamente più soddisfacente per tutti".  Per gli specializzandi è tempo di cambiare il modo con cui si fanno le selezioni.

"Chiediamo un atto di responsabilità e serietà: finalizzazione delle procedure concorsuali e la conseguente e inevitabile presa d'atto di aver gestito questa vicenda nel peggior modo possibile e che sia decretata la fine di questo impianto concorsuale per l'accesso alle specialità e soprattutto che l'attuale inquadramento del medico in formazione venga profondamente riformato a favore di una reale formazione-lavoro".

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