Lunedì 23 Dicembre 2024

Gli italiani ed il Natale: il 71% rinuncerà al cenone. I parenti? "Visite" solo online

Con la festa dell'Immacolata è iniziato ufficialmente il periodo natalizio. Quest’anno, però, sarà un Natale anomalo in un periodo di restrizioni e limitazioni dovute alla diffusione del Covid 19. La paura di una terza ondata scatenata da una ipotetica rilassatezza durante i giorni di festa porta un terzo degli italiani a desiderare un Natale con restrizioni e lockdown mirati, pur di non ripetere l’esperienza dopo le vacanze estive. Solo il 15,7% vorrebbe un Natale “libero”, con negozi, bar e ristoranti aperti e con il classico shopping accompagnato da pranzi e cene con amici e parenti. Sono alcuni dati di un sondaggio di Euromedia Research.

Gli italiani rinunceranno al cenone

Un Natale "a distanza" da festeggiare "a casa" Il 71% degli italiani è perfettamente consapevole che dovrà rinunciare ai classici cenoni con tavolate infinite di parenti e pianifica di incontrarli sul web, insieme agli amici, grazie a vari tool che sono ormai parte della quotidianità. Anche la tanto attesa consegna della letterina sarà diversa: il 76% dei genitori con figli sotto i 18 anni non ha intenzione di portarli a trovare Santa Claus, sebbene un super tecnologico 40% ha affermato che, per non deludere i più piccoli, acquisterà un incontro virtuale con Babbo Natale. Gli italiani non si sono scoraggiati di fronte alla necessità di restare a casa, ma stanno vivendo questa restrizione per riscoprire il piacere di ritrovarsi con i famigliari più stretti (45%), passare molto tempo a cucinare e mangiare (42%) o decorare la propria abitazione con addobbi a tema Natale (40%).

Rispettare il coprifuoco delle 22

La paura del contagio è ancora alta e per questo il 65% degli intervistati è disposto a ulteriori sacrifici, festeggiando, per quest’anno, il Natale con i soli familiari conviventi. Inoltre, più della metà del campione si ritiene favorevole ad anticipare di qualche ora la messa di Natale, in modo da poter rispettare il coprifuoco delle 22 senza rinunciare alle tradizioni. Una condivisione ancora più alta tra gli abitanti delle zone gialle, dove le limitazioni sono minori e non si vuole correre il rischio di un “cambio di colore”.  

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