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Speranza: "Vaccinazioni da gennaio, subito 10mila dosi". Ecco a chi spettano

Le categorie da vaccinare prioritariamente: operatori sanitari e sociosanitari e il personale e gli ospiti delle Rsa

In Italia aumento del 7% per i vaccini anti-morbillo nel 2017

Gennaio sarà il mese dell’avvio della vaccinazione anti-Covid in Italia e l’auspicio è che si possa partire in contemporanea in tutta Europa. Nel giorno del via libera da parte dell’autorità statunitense per i farmaci Fda al vaccino Pfizer-BionTech e dell’annuncio dei primi vaccinati in Usa nelle prossime 24 ore, il ministro della Salute Roberto Speranza illustra in un forum all’ANSA la tabella di marcia della campagna vaccinale e sottolinea come la sicurezza resti il criterio primario per le autorizzazioni ai vaccini.

Il via con 10mila dosi

Si partirà con una prima tranche di 10 milioni di dosi tra gennaio e marzo ma, in totale, l’Italia ha già opzionato 202.573.000 dosi. «Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera inoltrata perché - ha sottolineato il ministro - non basteranno solo le prime due autorizzazioni ma abbiamo bisogno anche di ulteriori autorizzazioni di vaccini, che speriamo arrivino nel più breve tempo possibile». La prime due aziende che si prevede ottengano il via libera dalle autorità regolatorie e che forniranno i vaccini all’Italia - come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro - sono infatti Pfizer-BionTech e Moderna. Nel primo trimestre 2021 dovrebbero appunto fornire all’Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi. Pfizer ha già ottenuto il via libera dalla Fda e l’ok dell’autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l’Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell’incontro annunciato per il 12 gennaio.Il nostro Paese ha però stretto accordi anche con altre aziende, per un totale di oltre 200 mln di dosi sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte. L’Italia potrà infatti contare sui vaccini di Pfizer-BNT (che fornirà 26,92 milioni di dosi complessive), AstraZeneca (40,38 mln), Johnson&Johnson(53,84 mln), Sanofi (40,38 mln), CureVac (30,285 mln) e Moderna (10,768 mln). Nonostante il ritardo annunciato per la produzione di Sanofi-Gsk (il cui vaccino dovrebbe arrivare alla fine del 2021), l’Italia dovrebbe dunque avere comunque una copertura sufficiente. Su queste basi, ha detto il ministro, «il cuore delle vaccinazioni sarà tra la primavera e l'estate».

Chi sarà vaccinato subito

Tempistica confermata dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, secondo il quale «entro l'estate offriremo il vaccino a tutti i residenti del Paese». L'obiettivo è comunque stringere i tempi: «Anche in Ue - ha chiarito Speranza - si inizierà con il vaccino Pfizer e l'Agenzia italiana del farmaco Aifa è pronta a formalizzare la procedura italiana immediatamente dopo il via dell’Ema». Ed oggi si è tenuto un vertice tra Governo e Regioni per la fornitura in "tempi rapidissimi» da parte di ogni Regione del numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati. Nella prima fase che scatterà a gennaio saranno 1,8 mln le persone da sottoporre al vaccino, come indicato in una tabella del Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri contenente i numeri indicati da tutte le Regioni sulle categorie da vaccinare prioritariamente, vale a dire gli operatori sanitari e sociosanitari e il personale e gli ospiti delle Rsa.

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