Lunedì 23 Dicembre 2024

Terza valigia con resti umani, il cadavere è di una donna

Inizia a configurarsi come un vero e proprio macabro rompicapo. Dopo il ritrovamento di due valige con resti umani in stato di decomposizione, la prima il 10 dicembre e la seconda il giorno successivo, l’11, ieri pomeriggio i carabinieri hanno scoperto una terza valigia. Con l’identico contenuto: resti umani. In base alla prima ispezione effettuata stasera dal medico legale, i resti  appartengono a una donna. E' quanto si spiega dai carabinieri. Intanto domani mattina verso le nove riprenderanno le ricerche nello stesso campo. Impegnate anche i cani per la ricerca di cadaveri in arrivo dal nucleo cinofilidi Bologna.

Si parte dall'esame del dna

Il caso delle tre valigie è un rompicapo per gli investigatori. Le risposte da dare sono tante. Si attende l’esami del dna al quale saranno sottoposti tutti i reperti. Ma intanto i carabinieri setacciano palmo a palmo il luogo del ritrovamento, un terreno che corre per 3-400 metri lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, poco distante dal carcere fiorentino di Sollicciano. Questa mattina sono entrati in azione cani molecolari, addestrati dall’Arma nel trovare cadaveri. Hanno fiutato dappertutto nell’appezzamento di terra, poco più di un orto, cinto da arbusti, una bassa boscaglia e molti rovi. Ma sembra che non sia stata segnalata nessuna traccia.

I resti potrebbero appartenere a una coppia

Un terreno anonimo, come tanti altri, osservato di sfuggita da migliaia di automobilisti ogni giorno, ma balzato in poche ore sulle prime pagine di tutti i media dopo il ritrovamento a pochi giorni di distanza, e per tre volte, di parti di cadaveri chiusi dentro valigie. Il giallo si presenta di difficile soluzione. Non solo per il pessimo stato di conservazione dei resti, tutti in avanzato stato di saponificazione, ma anche perché le ipotesi formulate dopo i primi ritrovamenti si sono trovate a fare i conti ieri con lo spiazzante ritrovamento di una terza valigia. Secondo alcune indiscrezioni, i resti potrebbero appartenere ad una coppia di albanesi e i loro corpi, o almeno una parte di questi, potrebbero essere stati tagliati con una sega industriale, del tipo utilizzato per la legna da camino.

Potrebbero appartenere ai coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho

Potrebbero appartenere ai coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho scomparsi nel 2015 i cadaveri ritrovati. La svolta potrebbe arrivare da un tatuaggio tipico di alcune zone dell’Albania che gli inquirenti hanno identificato sul braccio dell’uomo massacrato (l'altro corpo appartiene a una donna).

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