Salvi i giorni del 28, del 29 e del 30, poi quelli dopo il 3 gennaio anche se non è ancora deciso cosa fare per il 6 e il 7. Stretta, invece, per il 24, il 25, il 26, il 27, per la vigilia di Capodanno e per l’1, il 2 e il 3 gennaio. Il governo va verso un compromesso per Natale. Ma il confronto è ancora in corso, per il varo del nuovo dpcm dovrebbe esserci un nuovo incontro anche con Italia viva prima e con le Regioni dopo. E’ stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a proporre una mediazione nel lungo vertice tenutosi a Palazzo Chigi, dopo che l’ala rigorista di Pd e Leu insisteva sulla necessità di chiudere tutto dal 24 al 7. Annuncio fatto anche ai governatori riuniti per definire il piano vaccini. Dunque in alcuni giorni durante le Feste nelle regioni "gialle" i negozi dovrebbero rimanere aperti, possibili gli spostamenti ma non nei giorni considerati più critici. Il premier non vuole "stoppare" la voglia di festività degli italiani, considera eccessivo tenere bloccati gli italiani in casa, ribadisce che occorrono più che altro delle misure aggiuntive, fermo restando che il criterio della "zonizzazione" ha funzionato. Ma l’obiettivo resta quello di scongiurare la terza ondata, da qui la decisione di dare il via libera a misure più restrittive. Non ci sarà comunque alcun anticipo delle norme in questo week end, come gli hanno chiesto anche i governatori della Lega. Con una parte del governo che puntava a stringere ancora di più (Franceschini, Boccia, Speranza in prima linea) e un’altra (Italia viva) che vorrebbe, invece, evitare misure poco chiare e comprensibili. L’esecutivo si metterà al lavoro per un nuovo dl Ristori, su questo punto i governatori sono uniti nel chiedere subito delle 'coperturè per le categorie danneggiate.
Scuole dal 7 gennaio?
C'è anche il tema scuola: è saggio far ritornare i liceali al 75% in classe il 7 gennaio? Conte tiene il punto e "limita" la zona rossa ai soli giorni festivi e prefestivi. Anche le chiusure potrebbero essere attenuate. Il premier attende Iv per il confronto finale: si farà al ritorno di Bellanova da Bruxelles. Ma intanto Salvini riunisce i governatori leghisti e, dopo il via libera di Zaia alla zona rossa, li ricompatta nel chiedere al governo misure chiare e certe al più presto, dalla scuola ai rimborsi. Fedriga parla con Speranza: non si chiuda l’Italia il 19 e 20 e si conceda una deroga per vedere i familiari il giorno di Natale. Resta anche il nodo degli spostamenti tra piccoli Comuni: una deroga potrebbe esserci, ma molto ristretta. E al Senato viene arginata la mozione dei senatori Dem che chiedeva di aprire gli spostamenti a Natale e Capodanno fuori dai Comuni con meno di diecimila abitanti. In Aula infatti arriva un testo condiviso da tutta la maggioranza che semplicemente invita il governo a vagliare misure «eque» per tutti, che non consentano a un cittadino di Roma di spostarsi per decine di chilometri e costringano l’abitante di un piccolo borgo a stare in un territorio senza neanche un supermercato. In più al governo i senatori, su spinta di Iv, chiedono «ristori immediati» per tutti, non solo per chi chiuda. La maggioranza approva, tra i fischi del centrodestra, che si fa beffe dei colleghi che fino a ieri chiedevano di aprire tutto. Prima il nuovo dpcm, poi per il governo sarà tempo di un nuovo decreto per i ristori.