Mercoledì 06 Novembre 2024

A Natale la Santa Messa tra le 18 e le 20.30 e a numero chiuso: serve autocerticazione

Le parrocchie italiane, e con loro i fedeli che vorranno partecipare alle liturgie, tra le più attese dell’anno, si preparano a questo primo Natale con "zona rossa" su tutto il territorio nazionale e con il coprifuoco alle 22. Il primo a dare l’esempio è stato ancora una volta papa Francesco, che oltre a programmare riti natalizi senza più la Basilica di San Pietro gremita - pochi i fedeli e religiosi ammessi alle celebrazioni all’Altare della Cattedra del tempio vaticano - ha anticipato di due ore la messa della notte di Natale, che domani sera sarà alle 19.30, proprio per permettere il rientro di tutti prima dello scattare del coprifuoco.

Angelus con Piazza San Pietro vuota

Le norme della "zona rossa" hanno anche fatto sì che il Pontefice decidesse di tenere il Messaggio e la Benedizione "Urbi et Orbi" del giorno di Natale dall’interno del Palazzo apostolico, dall’Aula delle Benedizione, senza affacciarsi su Piazza San Pietro. E ugualmente vuota la piazza resterà anche per gli Angelus di tutto il periodo natalizio, che torneranno ad essere pronunciati - come le udienze del mercoledì - dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. Ma anche la Cei, oltre a perpetuare le norme sul distanziamento nelle chiese e sulle precauzioni anti-Covid nelle stesse modalità liturgiche (vedi somministrazione della comunione), ha convenuto subito col governo che la messa della notte di Natale dovesse essere anticipata in funzione del coprifuoco.

Messe tra le 18 e le 20.30

Domani sera, quindi, gli orari del rito della Vigilia varieranno tra le 18 e le 20.30. Molte parrocchie si sono anche attrezzate mobilitando volontari che vigilino affinché in chiesa non entri più di un numero massimo di persone, proprio per rispettare il distanziamento. La "zona rossa" generalizzata nei giorni festivi non impedirà ai fedeli di andare a messa. Nelle nuove norme per le festività "non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre permesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme», ha riferito la Cei, aggiungendo: «Durante i giorni di "zona rossa" si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo». I vescovi ricordano anche la Circolare del ministero dell’Interno (7 novembre 2020) che precisa che i luoghi di culto dove ci si può recare «dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini». Nei giorni di "zona arancione", «i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km». Una norma eccezionale, poi, consente ai sacerdoti di celebrare più messe a Natale per garantire il distanziamento e il massimo rispetto delle norme anti-Covid. I sacerdoti potranno celebrare fino a quattro Messe per favorire la partecipazione dei fedeli in sicurezza. Lo stabilisce un decreto della Congregazione del Culto divino. La possibilità riguarda il giorno di Natale (25 dicembre), il giorno di Maria Santissima Madre di Dio (1° gennaio) e dell’Epifania (6 gennaio). A norma del Codice di diritto canonico, in caso vi sia scarsità di preti, il vescovo «può concedere che i sacerdoti, per giusta causa, celebrino due volte al giorno e anche, se lo richiede la necessità pastorale, tre volte nelle domeniche e nelle feste di precetto». Tre è pertanto il numero massimo. Ora con questo decreto, e soltanto in occasione di queste particolarissime feste in tempo di pandemia, si aggiunge la possibilità di celebrare anche una quarta messa, così da moltiplicare le possibilità per i fedeli di prendervi parte sempre nel pieno rispetto delle normative anti-contagio.

leggi l'articolo completo