Giovedì 26 Dicembre 2024

Papa Francesco: "Vaccino a tutti e gratis, per primi i poveri e i sofferenti"

Bene, i vaccini ci sono: distribuiteli. Gratis. A tutti, Iniziando dai più deboli. Papa Francesco non si affida ai mezzi termini, alle mezze misure. Siamo fratelli? Comportiamoci da tali. Prima i poveri e i bisognosi, poi gli altri. Da ultimi, se ne evince, i ricchi i potenti e i sani. Dovranno aspettare un po', ma se la produzione mantiene le promesse fatte non si tratterà poi di molto. Chi non è in pericolo sappia attendere. Poche ore fa invitava a evitare il piagnisteo, il Pontefice. Diamoci da fare, diceva. Oggi va oltre e detta ai governanti e ai potenti, cui si rivolge direttamente e senza giri di parole, le scadenze e le urgenze, imposte dalle necessità. E’ il passo logicamente successivo all’aver enunciato, non più tardi dello scorso ottobre, che c'è bisogno di una nuova fratellanza. Se lo si pensa veramente, si agisca di conseguenza. Senza infingimenti. «Tutti possiamo chiamarci ed essere realmente fratelli» con le nostre identità e diversità, spiega eliminando con una frase ogni pretesa di primogenitura da parte di chicchessia.

Parole chiare

E’ però il riferimento ai popoli e alle nazioni che apre la porta al completamento del ragionamento. Papa Francesco lo dice chiaramente: rivolge un pensiero alle donne violate tra le mura domestiche, esalta la famiglia, indica all’imitazione chi lotta e non si abbatte, ma soprattutto chiede a chi può di essere primo nella generosità. «Oggi, in questo tempo di oscurità e incertezze per la pandemia, appaiono diverse luci di speranza, come le scoperte dei vaccini», spiega a chi deve avere orecchie per ascoltare, «ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti. Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo. Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle». Insomma, «non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi».

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