Mercoledì 25 Dicembre 2024

Il vaccino in questa fase non è somministrabile ai bambini. Domani in Italia altre 450mila dosi

Vaccini: pronto l'emendamento della maggioranza, resta l'obbligo

Arriva entro domani in Italia il secondo carico delle 450mila dosi del vaccino Pfizer in partenza in queste ore dal Belgio. A quanto si apprende non si esclude che, anche a seconda delle difficoltà di raggiungimento dei vari territori e delle attuali condizioni meterologiche, in alcune regioni le dosi possano arrivare anche dopodomani. La Pfizer, che consegnerà con i propri mezzi i vaccini in 300 punti sparsi sul territorio avrebbe garantito, secondo quanto si apprende, che per l’Italia non c'è alcun ritardo e il piano di consegna andrà avanti come previsto.

Indicazioni ai prefetti

E’ partita l’indicazione del ministero dell’Interno ai prefetti affinchè organizzino, con l’impiego di polizia e carabinieri, le scorte per i trasferimenti e la sorveglianza dei vaccini nei punti di somministrazione in tutta Italia. Secondo quanto si apprende, nei casi in cui sarà necessario, come già avvenuto a Roma per l’arrivo delle prime 9.750 dosi, i prefetti convocheranno comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica ad hoc per organizzare i servizi. Una volta arrivati a Pratica di Mare, i vaccini verranno trasportati dall’esercito nei 21 hub, uno in ogni regione e nelle province autonome. Da lì saranno distribuiti sotto il coordinamento dei prefetti nei 300 punti di somministrazione.

Vaccini ai bambini

Il vaccino Pzifer, ma anche i candidati vaccini Moderna e Astrazeneca, non sono somministrabili agli under 16. «La sperimentazione per ora è stata fatta soltanto sugli adulti - dice all’AGI il pediatra e infettivologo Guido Castelli Gattinara, dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica - sia perché si doveva andare veloci, sia perché c'è una minore esigenza di protezione dell’infanzia. I bambini e gli adolescenti si ammalano di meno, in quanto hanno un sistema immunitario più capace di difendersi, molto spesso senza quelle reazioni paradosse e autoaggressive che colpiscono gli anziani». Nondimeno secondo Castelli Gattinara le vaccinazioni ai minori «vanno assolutamente fatte e saranno fatte, ma inizieranno dopo». «I bambini non sono dei piccoli adulti - osserva - per loro ci vogliono delle sperimentazioni ad hoc, protocolli specifici e quindi tempi ulteriori. Moderna e Astrazeneca le stanno pianificando. E’ un percorso complesso ma l’esperienza c'è e i tempi non saranno necessariamente lunghi». Depotenziata anche la minaccia della 'variante inglesè del Covid, che sembrava colpire di più la fascia giovanile della popolazione. «Al momento non ci sono evidenze scientifiche, non è documentato che colpisca di più i giovani. Quello che è certo è che si diffonde più velocemente, per cui potrebbe colpire anche le comunità giovanili, come le scuole».      

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