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Liberati i marittimi italiani in Cina: tornano a casa anche il messinese Aliberti e il crotonese Cardamone

Lo ha  detto il ministro degli affari esteri Luigi Di Maio durante la videoconferenza con il Consigliere di Stato e Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang.

La nave Mba Giovanni e il messinese Alessio Aliberti

L’Italia ha ottenuto dalle autorità cinesi «la conferma dell’autorizzazione allo sbarco dei marittimi italiani» bloccati da mesi a bordo di due navi nel porto di Huanghua, in Cina. Lo ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una lettera datata 24 dicembre con cui risponde ai sindaci dei diversi comuni di provenienza dei marinai relative alla vicenda dei connazionali.  Le due navi Lembo e Mba, battenti bandiera italiana e con a bordo sette marittimi italiani con ruoli dirigenziali e altrettanti di nazionalità filippina, sono ferme da giugno nella rada del porto cinese di Huanghua  perchè la Cina a causa della pandemia da Covid-19 non consentiva la sostituzione dell’equipaggio, nè che l’imbarcazione scaricasse il carico delle stive per dirigersi altrove.

Tornano a casa, quindi, anche il messinese Alessio Aliberti, 35 anni, secondo ufficiale di coperta  e il crotonese Michele Cardamone, 22 anni, uomo di macchina.

Per la loro liberazione i sindaci di Messina e Crotone (Cateno De Luca e Vincenzo Voce) insieme con i primi cittadini di Napoli, Monte di Procida, Procida, Sant'Agnello Vico Equense, Termoli e Pozzallo, avevano inviato un documento congiunto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiedendo "di intensificare tutti gli sforzi, anche diplomatici, per riportare alle loro case» i marittimi imbarcati da oltre un anno, e bloccati al largo di Huanghua, nord est della Cina, dal 29 giugno".

«Io personalmente - ha detto il ministro Di Maio -sono intervenuto con una lettera al mio omologo cinese, rappresentando gli evidenti aspetti umanitari assunti dalla vicenda e richiedendo una sua pronta soluzione», ha spiegato il ministro. «La Farnesina, in stretto e continuo raccordo con l’ambasciata d’Italia a Pechino, ha seguito la delicata vicenda fin dal suo insorgere con la massima attenzione», ha sottolineato il ministro nella missiva. «La nostra rappresentanza ha prontamente stabilito e mantenuto un contatto costante con gli armatori delle due navi e soprattutto con i nostri connazionali per monitorarne le condizioni di salute, pronta a intervenire se si fossero verificate criticità», prosegue la lettera. «Nel contempo, l’ambasciata ha svolto a più riprese passi di sensibilizzazione ai più alti livelli perché si giungesse in tempi rapidi ad uno sblocco della delicata situazione».  «Sono certo che questo sviluppo sarà apprezzato dagli armatori che, ne sono convinto, non mancheranno di espletare le misure necessarie al fine di giungere a un avvicendamento degli equipaggi, cosi da permettere ai nostri connazionali di poter finalmente fare rientro in Italia», conclude Di Maio.

«Desidero innanzitutto ringraziarla per il suo intervento che ha consentito di sbloccare la questione degli equipaggi di alcune navi italiane all’ancora in porti cinesi. Alcuni dei marittimi italiani fermi da quest’estate al largo di Huanghua sono imbarcati da oltre un anno e duramente provati. Grazie all’autorizzazione concessa, potranno presto rientrare a casa». Lo ha  detto, a quanto si apprende, il ministro degli affari esteri Luigi Di Maio durante la videoconferenza, ancora in corso, con il Consigliere di Stato e Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang.

“I nostri connazionali degli equipaggi bloccati in #Cina, compreso il marittimo messinese, torneranno presto a casa. Ministero Esteri cinese ha autorizzato lo sbarco. Grazie al ministro @luigidimaio e al corpo diplomatico per il prezioso lavoro svolto”. Lo scrive in un tweet il deputato questore Francesco D’Uva, PortaVoce messinese del MoVimento 5 Stelle. “Sono estremamente contento – dichiara D’Uva - che questa vicenda si concluda positivamente anche per il messinese Alessio Aliberti, secondo ufficiale di coperta a bordo della nave Mba Giovanni. Dall’estate ho mantenuto contatti costanti con la Farnesina, la quale ha seguito la vicenda con grandissima attenzione fin dal primo momento”.

 

 

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