Lunedì 23 Dicembre 2024

Coronavirus, Brusaferro: valutazione a metà gennaio

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro

«La curva nel nostro Paese è in decrescita, ma un po' rallentata. Però ci sono paesi a noi vicini che mostrano invece una curva in ricrescita. Questo è un tema di grande attenzione, ed è un grande incentivo a fare in modo che nostra curva si mantenga in decrescita». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. «L'incidenza si mostra in calo, ma dobbiamo valutarla con cautela. Una vera valutazione solida dell'andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio. Ad ogni modo, in nessuna regione si è raggiunta l'incidenza per poter passare da fase di mitigazione a contenimento», ha aggiunto Brusaferro, sottolineando che «l'Rt è più basso di 1, ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa. Sono in decrescita le curve per occupazione dei posti letto, e questo è ovviamente positivo. Cinque regioni hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione posti letto in area medica in 30 giorni e tre regioni per le terapie intensive», ha proseguito Brusaferro, spiegando inoltre che «Liguria, Veneto e Calabria hanno superato Rt nel limite inferiore sotto 1 e questo segnala la probabilità che i casi aumentino. Altre come Puglia e Basilicata hanno Rt introno a 1 e altre vicino a 1. Questo dà un segnale di attenzione perchè sono nella fascia di Rt dove il numero di casi tende a non decrescere». «I sacrifici stanno dando frutti perché è evidente che la curva epidemica rimane sotto controllo pur con lieve incremento di Rt su base nazionale. A fronte di numeri che meritano ancora uno sforzo, sicuramente però diamo il messaggio forte che quanto è stato messo in campo sta dando frutti», ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, intervenendo alla conferenza stampa. «Oltre alle prime 470mila dosi di vaccino, vi saranno a gennaio ogni settimana dalle 450mila alle 490mìila dosi e questo è un dato importante che dimostra che questa sarà la nostra più grande campagna vaccinale. Quindi leggere che il paese è in ritardo mi sembra ingeneroso ed è prematuro avventurarsi a soli 4 giorni dal via della campagna simbolica. Il 6 gennaio l'Ema (European Medicines Agency) ha in programma di dare l'ok a l vaccino Moderna e saranno cosi disponibili altre 10 milioni e 600mila dosi di vaccino e vi è in corso in fase avanzata di negoziazione la possibilità di acquisire un numero equivalente di dosi da parte di Moderna. Quindi sommando dosi di Pfizer e Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare i 62 milioni di dosi» ha spiegato Locatelli. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza ha affermato che «ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una tendenza alla diminizione della incidenza con un lieve incremento dell'Rt. Quindi è una situazione di transizione e di incertezza. Dovremmo raggiungere una copertura di circa il 70% della popolazione per raggiungere l'immunità di gregge, ma tale effetto si vedrà a poco a poco nel corso dei mesi e a medio temine. Nel frattempo c'è un motivo in più per mantenere comportamenti prudenti».

Il monitoraggio Iss-ministero della Salute.

L'epidemia Covid in Italia si mantiene «grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali». Lo evidenzia la bozza del monitoraggio Iss-ministero della Salute. Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Nel periodo 8-21 dicembre 2020, l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,89 - 1.02) in lieve aumento nelle ultime tre settimane. Si osserva una diminuzione generale dell'impatto della epidemia nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazioni dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale per la prima volta dalla fine di ottobre. Comunque, ancora 10 Regioni/PPAA hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica, si legge ancora nella bozza di monitoraggio. «Le aumentate mobilità e interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione - ha proseguito - potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARSCoV-2. Questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l'impatto dell'epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora significativamente elevato. Sebbene si osservi una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (305,47 per 100.000 abitanti vs 329,53 per 100.000), complessivamente l'incidenza rimane ancora molto elevata e l'impatto dell'epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese, rileva la bozza di monitoraggio Iss-ministero Salute. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Ciò conferma la necessità di "mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste». Le Regioni Liguria, Veneto e Calabria hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2. Questo «desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività», afferma la bozza di monitoraggio. «Per il momento siamo in grado di vaccinare circa la metà degli italiani, ovvero circa 20 milioni, nei primi 6 mesi del 2021». Lo spiega all'Ansa Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica. Lo slittamento delle previste dosi di vaccino Oxford-AstraZeneca «sarà infatti compensato da ulteriori dosi Pfizer. Dei 100 mln di dosi Pfizer ulteriori opzionate dall'Ue - rileva - 13,4 milioni andranno all'Italia». Sono 16.202 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Le vittime sono invece 575. Lo rende noto il nuovo bollettino del ministero della Salute. Sono stati 169.045 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, con il tasso di positività che sale al 9,6% (+0,9%). Il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia scende di 21 unità nonostante i 175 nuovi ingressi delle ultime 24 ore. Per il secondo giorno consecutivo, spiega il bollettino del Ministero della Salute, la Regione Campania ha comunicato di non avere a disposizione i dati quotidiani sugli ingressi in terapia intensiva. Il numero di ricoverati con sintomi in Italia scende a 23.566 (-96 rispetto a ieri). Il numero di guariti o dimessi registra un aumento di 19.960 unità. Ad oggi in Italia gli attualmente positivi sono 564.395, i deceduti 73.604 e i dimessi o guariti 1.445.690. «L'inizio della campagna vaccinale - ha proseguito Ricciardi - non significa che il nostro comportamento cambierà rispetto alla protezione dal virus: per tutto il 2021 le misure resteranno uguali ad adesso, dal distanziamento fisico alle mascherine, all'igiene delle mani. Ma con le vaccinazioni cominceremo ad avere meno morti e meno malati e questo rassicura tutti. Dobbiamo perseguire una doppia cautela: farci vaccinare e seguire le regole di comportamento adeguate».

Percentuale morti è triplo dell'influenza

«La percentuale di decessi per Covid è tre volte più alta dell'influenza, abbiamo il doppio dei ricoveri in terapia intensiva e mentre l'influenza può essere gestita a casa, per il Covid abbiamo avuto bisogno di ospedalizzazione che nelle forme benigne è stata il doppio dell'influenza». Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito nel corso del webinar sul "Piano dei vaccini anti Covid nel Lazio". «La rapidità con cui questa malattia si è diffusa è parallela alla rapidità con cui le istituzioni si sono trovate ad affrontare l'emergenza. Il Lazio ha fatto un gradissimo lavoro. Nonostante la vaccinazione non possiamo pensare che torneremo ai sistemi come erano prima. Il virus ci terrà compagnia fino al primo trimestre 2022. Quei livelli di assembramento non sono più possibili". Con gli 80 morti registrati oggi, la Lombardia supera la soglia dei 25mila decessi dall'inizio della pandemia (25.038). Continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva (-17) e nei reparti (-17). A fronte di 23.878 tamponi effettuati sono 1.673 i nuovi positivi, con un tasso di positività al 7%. I guariti/dimessi sono 3.015. A Milano sono 450 i nuovi casi di positività, di cui 115 a Milano città. Questa la situazione nelle altre province: Bergamo 70, Brescia 226, Como 99, Cremona 82, Lecco 60, Lodi 62, Mantova 170, Monza e Brianza 121, Pavia 146, Sondrio 51, Varese 136.

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