Balzo in avanti per il vaccino anti-Covid italiano GRAd-CoV2 prodotto dall’azienda ReiThera e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e Ministero della Ricerca: è «sicuro», "efficace» poiché determina la produzione di anticorpi neutralizzanti il virus nel 92,5% dei casi, ed è utilizzabile in una sola dose anziché due come per i vaccini di Moderna e Pfizer. La conferma arriva dai risultati della sperimentazione di fase 1, che il ministro della Salute Roberto Speranza ha definito «incoraggianti».
Nella corsa all’immunizzazione contro SarsCov2, dunque - mentre il presidente russo Vladimir Putin e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno discusso della possibilità di produrre insieme vaccini e l’Ue sta negoziando con Pfizer-BioNtech altre dosi - l’Italia entra in gioco con un farmaco interamente prodotto e sviluppato in Italia. L’azienda in realtà è controllata da una società svizzera anche se - ha puntualizzato la presidente Antonella Folgori - ReiThera «lavora sul territorio italiano, paga le tasse in Italia e questo vaccino è stato sviluppato dai ricercatori che lavorano in Italia». L’avvio della fase 2 di sperimentazione è prossima e, se i risultati saranno confermati, l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali Ema potrebbe arrivare entro l'Estate.
Intanto, l’Oms è intervenuta in merito all’annuncio di alcuni paesi come la Gran Bretagna di voler allungare i tempi del richiamo in modo da somministrare prioritariamente la prima dose alla platea più ampia possibile di persone. La seconda iniezione del vaccino Pfizer-BioNtech, ha affermato l'Organizzazione mondiale della sanità, «può essere somministrata oltre le tre settimane previste in alcuni Paesi».
Quanto al vaccino italiano, «abbiamo arruolato 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse e tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza: il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave nei primi 28 giorni, un risultato migliore rispetto a Moderna e Pfizer che hanno avuto effetti indesiderati - ha spiegato il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuseppe Ippolito alla presentazione dei risultati presso lo stesso istituto -. Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose». La risposta del vaccino italiano è però simile a quella di altri vaccini con due dosi. In particolare, dopo 28 giorni dalla vaccinazione oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi, ed il 92,5% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus. Quanto alle reazioni avverse, sono state «limitate per intensità e durata». Primi risultati per il vaccino sperimentato allo Spallanzani che il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha definito «più che promettenti», mentre Speranza ha parlato di dati «incoraggianti. Se si confermeranno - ha detto - avremo nei prossimi mesi un vaccino efficace e sicuro con una sola dose invece che con due dosi». L’obiettivo, ha annunciato Folgori, è sviluppare a regime 100 mln di dosi per anno. Altro elemento significativo, ha aggiunto, è che il vaccino è stabile ad una temperatura tra 2 e 8 gradi e non richiede dunque la conservazione a temperature sotto lo zero come quello Pfizer, mentre il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha annunciato che il governo ha destinato "risorse sufficienti a finanziare lo sviluppo successivo della sperimentazione di ReiThera». Sul fronte internazionale, poi, è attesa per la riunione di domani 6 gennaio all’Ema, dalla quale dovrebbe arrivare il via libera all’autorizzazione del vaccino dell’azienda Usa Moderna. Oggi, Israele - dopo Usa e Canada - ha dato l’ok alla sua importazione, mentre la stessa Ema fa sapere che in queste ore si sta lavorando «duramente per chiarire le questioni in sospeso con l’azienda». In corsa anche il vaccino Oxford/AstraZeneca/Irbm (già in uso in Gb) per il quale, ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l'autorizzazione Ema sarebbe «imminente». Ed è prevista entro gennaio l’autorizzazione Aifa per l’avvio della sperimentazione clinica anche per un altro vaccino italiano, quello dell’azienda Takis.
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