«Abbiamo fatto questa prova per verificare la soglia del dolore». E’ quanto avrebbe detto il ragazzo di 17 anni che lunedì scorso ha inferto dei tagli alle estremità delle labbra ad una ragazzina di 14 anni, che poi è stata ricoverata all’ospedale di Cernusco sul Naviglio, nel Milanese. Stando a quanto riferito nelle indagini dei carabinieri di Cassano d’Adda e della Procura per i minorenni, lei poi avrebbe cercato di infliggere gli stessi tagli a lui, ma per il dolore si sarebbe fatta accompagnare al pronto soccorso. I tagli sono simili al ghigno di Joker, ma si ipotizza allo stato una «prova di dolore», come detto dal ragazzo. Lunedì sera i due ragazzi si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale dell’hinterland milanese e hanno raccontato di essere scesi dalla metro alla fermata Cassina dè Pecchi dove erano stati, stando alla loro prima versione, accerchiati da un gruppo di ragazzi che li aveva feriti al volto con dei coltelli. Una versione parsa subito poco credibile agli investigatori che hanno ascoltato il 17enne, il quale poi ha detto che avrebbero fatto questa «prova», così l’ha definita più che un gioco, per verificare il loro livello di sopportazione al dolore delle ferite. Lei è stata la prima a subire i tagli inferti da lui con un taglierino, o un oggetto simile, e quando poi, sempre stando al racconto del ragazzo, lei si è apprestata ad incidere alla stessa maniera il volto dell’amico, non ce l’ha fatta più per il dolore e si è fatta accompagnare in ospedale, dove è stata ricoverata. Lui è stato denunciato dai carabinieri alla Procura per i minorenni per lo sfregio al volto della 14enne, che dovrà essere sentita da investigatori e inquirenti che continuano ad indagare sull'episodio. Più che un gesto, dunque, per emulare il sorriso diabolico del Joker, a cui le ferite somigliano, per ora agli atti c'è la versione del ragazzo che ha parlato di una «prova sulla soglia del dolore».
Le parole del pm: i ragazzi vanno aiutati
«Si tratta di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati, l’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche che ci sono sempre state tra i ragazzi e che in generale possono essere anche acuite dal lockdown, di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio». Così Ciro Cascone, procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Milano, ha parlato con l’ANSA della vicenda della 14enne che è stata sfregiata al volto da un 17enne, il quale voleva che lei gli facesse gli stessi tagli. «Non inneschiamo meccanismi di emulazione - ha aggiunto - qua c'è pura sofferenza e bisogno di aiuto».