Nessuno, afferma Papa Francesco, deve essere escluso dalle cure e i governi debbono investire di più sulla sanità perché è «un bene comune primario». Il Pontefice sottolinea anche l’importanza della prossimità e della relazione tra i medici e chi ha bisogno delle loro cure nel Messaggio per la Giornata mondiale del malato che si celebrerà, come ogni anno, l’11 febbraio. Un appello universale con lo sguardo sul pianeta piagato dalla pandemia. Ma le parole del Papa non possono non avere eco anche in Italia, all’indomani delle indiscrezioni che vorrebbero, per il futuro piano pandemico, somministrare, in situazioni di emergenza, le cure prioritariamente a coloro che hanno più possibilità di salvarsi rispetto agli altri. «Una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti - sottolinea Papa Francesco -, e sa farlo con efficienza animata da amore fraterno. Tendiamo a questa meta e facciamo in modo che nessuno resti da solo, che nessuno si senta escluso e abbandonato». Il messaggio per la Giornata del malato quest’anno si inserisce in un momento in cui ancora tutto il mondo soffre per il Covid 19. E se il Pontefice ribadisce la sua ammirazione per gli operatori sanitari che hanno lavorato con «dedizione e generosità», allo stesso tempo muove i suoi rilievi rispetto ad un sistema sanitario che in molte parti del mondo ha rivelato tutta la sua fragilità: «L'attuale pandemia ha fatto emergere tante inadeguatezze dei sistemi sanitari e carenze nell’assistenza alle persone malate. Agli anziani, ai più deboli e vulnerabili non sempre è garantito l’accesso alle cure, e non sempre lo è in maniera equa». «Questo dipende dalle scelte politiche - ha argomentato ancora il Pontefice -, dal modo di amministrare le risorse e dall’impegno di coloro che rivestono ruoli di responsabilità. Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario». Intanto in Vaticano è in pieno svolgimento la campagna per la vaccinazione contro il Covid-19. E dopo l’annuncio di Papa Francesco, che ha detto nei giorni scorsi di essersi prenotato per farlo, oggi è arrivata l’adesione anche del Papa emerito. Benedetto XVI sarà vaccinato «non appena il vaccino sarà disponibile», ha detto mons. Georg Gaenswein. «Mi vaccinerò anche io e tutta la famiglia del Monastero Mater Ecclesiae», ha aggiunto il segretario di Ratzinger.