«Perdono mio padre per il folle gesto e prego tanto per lui». Lo scrive su Facebook Joseph Capriati, il 33enne dj di fama mondiale accoltellato dal padre - ai domiciliari per tentato omicidio - venerdì scorso durante una lite in casa, a Caserta. Capriati scrive dal letto dell’ospedale dove è ricoverato da quattro giorni; è stato in prognosi riservata, in condizioni molto critiche, e ha subito una delicata operazione ad un polmone, perforato dalla coltellata inferta dal padre. «Sono vivo - esulta - e grazie a Dio posso raccontarlo. Fino a stamattina non avevo nemmeno la forza di parlare, ma dicono i medici che il peggio è passato ormai. Chiedo solo una cosa se è possibile: un po' di rispetto nei confronti di mio padre e della mia famiglia, perché né io, né nessuno di voi ha il potere e il dovere di giudicare ciò che è accaduto. I drammi familiari sono all’ordine del giorno - aggiunge - e soprattutto attenzione alla stampa, perché le notizie sono spesso confuse e poco veritiere». Capriati si dice poi «commosso» per i tanti messaggi ricevuti. «Non sono ancora riuscito a leggerli e a rispondere, ma lo farò tra qualche giorno quando starò meglio. Ringrazio dal profondo del mio cuore tutti voi, i miei parenti, amici, conoscenti, e i tantissimi dj e promoter che mi hanno dimostrato così tanto affetto in questi giorni». Tanti i messaggi di sostegno da personaggi come Valentino Rossi che scrive "Forza Joseph!" a Danilo Petrucci, Clementino, Pio e Amedeo, Ciro Ferrara, Paolo Cannavaro, Rocco Hunt.
Da poco uscito il suo nuovo album "Metamorfosi"
«Non mollare mai e credere nei propri sogni». E’ questo il motto postato sulla propria pagina Facebook continuamente da Joseph Capriati, all’anagrafe Giuseppe, il dj di fama internazionale accoltellato all’addome nella tarda serata di ieri dal padre durante una lite in famiglia per futili motivi e che è ricoverato all’ospedale di Caserta in gravi condizioni. Trentatrè anni, deejay e produttore musicale, viveva da anni in Spagna, ma era ritornato a Caserta all’inizio di dicembre nell’abitazione dei genitori a causa della pandemia e dello stop della movida. In questi mesi, nonostante le misure anti Covid avessero fortemente colpito proprio il suo settore, quello dei locali notturni, il giovane stava vivendo un periodo di grande soddisfazione personale; era da poco uscito il suo nuovo album ("Metamorfosi") e andava molto fiero, così come si legge dai suoi post sul social network, della collaborazione con l’artista napoletano James Senese nel singolo «New Horizons».
Star si palcoscenici di musica elettronica/techno nel mondo
Los Angeles, Amsterdam, North America, Argentina, Spagna, Capriati da Caserta, dove era iniziato il suo sogno, ne aveva fatta di strada portando la Campania sui più importanti palcoscenici della musica elettronica/techno nel mondo. Il 33enne aveva iniziato appena a 11 anni a Caserta come Dj resident del club Seven con lo pseudonimo di Prince Dj. Un primo album nel 2010 e dal 2012 dj resident a Le Grand di Ibiza. Suo anche il record di musica senza interruzione per 25 ore 30 minuti a Miami. Era a Caserta del 15 dicembre scorso. Talento internazionale, tanto da spingere lo scorso maggio l’assessore alla regione Campania, Lucia Fortini, a fare una video-diretta con lui sui social dal titolo «Regioniamo insieme». In quell'occasione il 33enne racconta la sua storia, «mi sono fatto da solo», ma poi dialoga anche con l’assessore per cercare di trovare degli obiettivi comuni per aiutare i talenti campani. Durante questa emergenza sanitaria aveva postato anche un video in cui lanciava un appello ai giovani della movida affinchè usassero tutte le precauzioni possibili per evitare la diffusione del virus «in modo da ritornare presto ad una normalità economica e sociale». L’ultimo suo post risale al primo gennaio, quando con una foto con le dita in segno di vittoria augura «Felice anno nuovo 2021 a tutti, con il grande augurio di rivederci presto. Inviando tanto amore ed energia positiva». In queste ore sulla sua pagina Facebook si susseguono i messaggi da tutto il mondo che lo incitano a «resistere».