Tra le novità del nuovo dpcm (Decreto del presidente del Consigli dei ministri), che sarà valido da domani 17 gennaio, c'è la riapertura dei musei nelle zone gialle - ora solo 5 regioni e una provincia autonoma - e in quelle nuove bianche quando ci saranno. In negativo, le restrizioni all’asporto per i bar. Per il resto confermato in larga parte l’impianto delle misure natalizie per contrastare il Covid-19, stavolta valide per tutti i giorni della settimana e fino al 5 marzo, tranne il divieto di spostamento tra regioni e lo stop allo sci, validi fino al 15 febbraio.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Tutti bloccati quindi fino al 15 febbraio, anche tra zone gialle. Con le consuete eccezioni dei motivi di lavoro, salute o necessità. Resta sempre possibile tornare al domicilio, alla residenza o all’abitazione e ricongiungersi con il partner dove si alloggia assieme abitualmente, ma non in una seconda casa fuori regione. Raggiungere i genitori in un’altra regione non è invece possibile, a meno che non sia solo genitore in condizioni di necessità o non autosufficiente. In questo caso si potrà spostare solo una persona portando figli minori. In tutti i casi sempre con autocertificazione.
SECONDE CASE
Chi è in zona rossa non può raggiungerla, dalla zona arancione sì, ma solo se si trova nello stesso comune, chi è in zona gialla o chi riuscirà a entrare in futuro in zona bianca potrà andare ma, almeno fino al 15 febbraio, solo all’interno dei confini regionali.
Seconde case fuori Regione: si può
Il nuovo Dpcm, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, permette, invece, di recarsi nelle seconde case anche fuori Regione. Il testo, infatti, disciplina che «è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione» e, a dispetto del decreto sulle misure per le festività natalizie non è specificato il divieto degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione. Resta, per ogni altro tipo di spostamento che non sia per motivi di necessità, lavoro, studio o salute, il divieto di spostarsi in un’altra Regione.
OSPITI A CASA
Non più di due persone, non compresi minori di 14 anni o disabili a carico, una sola volta al giorno. Se ci si trova in zona arancione o rossa solo all’interno del proprio comune, in zona gialla o bianca invece anche all’interno della regione.
BAR E RISTORANTI
Nelle zone rosse e arancioni - la maggior parte, al momento - non saranno aperti al pubblico. Nelle regioni gialle assieme a gelaterie e pasticcerie saranno aperti fino alle 18 con massimo 4 persone per tavolo. Nelle zone bianche - quando il calo dei contagi le farà esistere - aperti anche a cena. Vietata dopo le ore 18 la vendita di bevande da asporto da tutti gli esercizi commerciali, possibile invece quella di cibo, così come la consegna a domicilio.
SPORT
Ancora chiuse palestre e piscine, possibile praticare solo all’aperto con distanza di almeno due metri da un’altra persona (anche per corsa, bicicletta o ginnastica). Vietati sport di squadra o di contatto.
IMPIANTI SCIISTICI
Gli impianti di risalita rimarranno chiusi, possibile solo lo sci di fondo in solitaria.
SCUOLA
Anche i ragazzi delle scuole superiori delle regioni gialle e arancioni torneranno in classe lunedì prossimo, 18 gennaio, almeno al 50% della presenza. Nelle zone rosse rimarranno a casa per la didattica a distanza a partire dalla seconda media. Questo fatte salve ordinanze regionali.
ARRIVI DALL’ESTERO E CROCIERE
Niente quarantena automatica per chi arriva da Paesi Ue: basterà un tampone rapido negativo fatto nelle 48 ore precedenti. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda, ma possono ripartire le crociere di navi italiane.
MUSEI E MOSTRE
Riapriranno solo nelle zone gialle nei giorni feriali con prenotazione per contingentare le visite e solo per le aree di esposizione permanenti. Nelle zone arancioni e rosse invece i musei rimarranno ancora chiusi.
CINEMA E TEATRI
Restano ancora chiusi in tutta Italia.
PARAMETRI DELLE ZONE
A monte delle misure i nuovi criteri più severi per stabilire i colori delle regioni, stabiliti con un decreto legge. L’ordinanza del ministro della Salute è valida 14 giorni; se peggiora il quadro epidemiologico è possibile il passaggio in area rossa anche dopo una sola settimana.
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