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Coronavirus: in Italia 14.078 positivi e 521 vittime. Prosegue il calo dei contagi in Sicilia

Sono 14.078 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 2.422.728. L’incremento delle vittime, invece, è di 521, che porta il numero complessivo a 84.202.  Sono inoltre 2.418 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 43 nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri  sono 155. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 22.045 pazienti, in calo di 424 unità rispetto a mercoledì.

I test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore sono 267.567 . Ieri erano stati 279.762. Il tasso di positività è al 5,2%, in aumento rispetto al 4,9% di ieri.

Prosegue il calo dei contagi da Coronavirus in Sicilia

Secondo il bollettino del Ministero della Salute i nuovi positivi sono 1.230, contro i 1.486 del giorno precedente, a fronte dell’incremento dei tamponi: 21.609, che determina un indice di positività che si abbassa al 5,6%. Significativo calo pure per i decessi, 28 contro i 37 di ieri. I guariti oggi sono 1.011 e gli attuali positivi 46.898 con una crescita di 191 unità. Doppia lettura dei dati sulla pressione negli ospedali: 23 degenti in meno nei reparti ordinari (1.436), 6 in più nelle terapie intensive (221 con 23 nuovi ingressi). In isolamento domiciliare ci sono 45.241 persone.

 

Ma sull'isola spunta... la scure del "lockdown"

La flessione nei dati non fa calare l’attenzione in Sicilia. E il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, rilancia l’allarme e non esclude, in caso di risultati ancora negativi, non solo che la Sicilia continui a restare 'zona rossà, ma che si corra il rischio di un «lockdown» fortemente restrittivo, «come quello della scorsa primavera». «Siamo preoccupati - osserva il governatore - il diritto alla vita è prioritario, e se il contagio non dovesse abbassarsi noi alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d’intesa con il Governo nazionale e non escludo che si possa arrivare ad un lockdown come quello della scorsa primavera».

Musumeci: non si è capita la gravità del momento

Il governatore si dice «molto allarmato perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento: basta guardare le foto e i filmati per rendersi conto della indisciplina di una minoranza di cittadini». Una valutazione in parte contestata dal capogruppo del Pd all’Ars: «È vero - afferma Giuseppe Lupo - continua ad esserci una minoranza di cittadini che non rispetta le regole, ma da un presidente della Regione che agisce anche nella veste di commissario Covid ci aspettiamo qualcosa in più dell’ennesimo scaricabarile. Musumeci non può continuare ad accusare 'l'altro di turnò per tentare di nascondere le proprie inefficienze».

Prosegue il piano di vaccinazione in Sicilia

Intanto prosegue il piano di vaccinazione anti Covid in Sicilia e il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, annuncia che «per evitare ulteriori sprechi, i richiami saranno somministrati a tutti», anche ai presunti 'furbettì che hanno avuto la dose pur non figurando negli elenchi. L’associazione di consumatori Codacons lancia invece "l'allarme 'sciacallo' in alcuni reparti Covid degli ospedali siciliani, che sono inaccessibili anche ai parenti dei ricoverati, ma che, a quanto pare, stanno diventando sempre più il regno di ladri senza scrupoli» che «rubano fedi, cellulari e preziosi di ogni genere posseduti dai pazienti». Infine l’effetto Covid "cala" anche sulla festa di Sant'Agata: per la Patrona di Catania ci saranno messe a porte chiuse in Cattedrale nei giorni clou (il 3, 4, 5 e 12 febbraio) senza fedeli e nessuna processione. Nessun evento pubblico, ma tutto si potrà seguire sui canali social, Facebook e Youtube, della Arcidiocesi.

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