Nelle prossime ore la Lombardia dovrebbe passare da zona rossa ad arancione. Si potrebbe concludere così lo scontro sulle responsabilità che hanno condannato la regione a vestire il rosso da domenica scorsa. Al centro della polemica, i dati inviati da Palazzo Lombardia al governo, e che per il governatore Attilio Fontana non erano da zona rossa.
«Il governo non ha ancora deciso. Ci sono state una serie di valutazioni all’interno della cabina di regia, che dovrebbe a breve emettere un provvedimento e sembra, dai rumors che arrivano, che effettivamente la Regione Lombardia entrerà in zona arancione», si è sbilanciato il presidente lombardo. Fontana ha poi aggiunto di credere che il ricorso al Tar del Lazio, contro la zona rossa, «abbia avuto un suo effetto, perchè ha evidenziato un problema che avevamo sottolineato fin da settimana scorsa». Cauto il governatore sulla valutazione dei dati da parte del governo: «Non parlo di responsabilità, parlo di valutazione più complessiva delle situazioni che noi abbiamo voluto evidenziare», ha detto, e ha aggiunto che i dati «evidentemente sono stati rivalutati e hanno evidenziato che probabilmente c'era qualcosa che non funzionava». Stando ai dati pubblicati dall’Istituto superiore di sanità oggi, ha sottolineato Fontana, la Lombardia ha un Rt di 0,82 e ha dietro di sè «ben 18 regioni con un dato superiore».
Tutto è bene quel che finisce bene? Si vedrà, perchè poco prima dell’annuncio del possibile ingresso in fascia arancione gli animi erano molto accesi. Il governatore leghista era andato all’attacco: «La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze». Gli ha fatto eco l’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Guido Guidesi: «Il governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i Lombardi».
Le opposizioni sono andate all’attacco: «La Regione ha sbagliato a raccogliere e trasmettere i dati sull'evoluzione del Covid-19. E così la Lombardia è finita in zona rossa. Con inevitabili e drammatiche conseguenze per la popolazione e le attività produttive. Poi, accortasi dell’errore, ha cercato di rimediare ma non ha ammesso lo sbaglio. Anzi, ha cominciato a gridare al complotto. Fontana è il presidente più inadeguato di sempre», ha affondato il segretario del Pd lombardo, Vinicio Peluffo. Duro anche il capogruppo del M5s al Pirellone, Massimo De Rosa: «Se la notizia fosse confermata il Movimento 5 stelle valuterà se intraprendere in tal senso un’azione legale nei confronti della Giunta di centrodestra». Per il pentastellato «sarebbe gravissimo. Praticamente da una settimana hanno bloccato l’intera Regione concentrandosi su di un ricorso al Tar contro loro stessi». Infine, il consigliere regionale di Azione, Niccolò Caretta, ha auspicato che «l'assessore Moratti e il presidente Fontana vengano in Aula a riferire di quel che sta accadendo in queste ore, eventualmente mettendo sul piatto un cambio radicale di metodologia per la raccolta e la trasmissione dei dati al Ministero».
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