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Coronavirus, le nuove ordinanze: Sicilia unica regione rossa, Calabria arancione

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si annullano gli effetti di quella del 16 gennaio che aveva inserito in zona Rossa la Regione Lombardia, che rientra in zona arancione. In base alla nuova configurazione dell’Italia per l’emergenza Covid, restano in area rossa la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano. Sono 14 le Regioni in area arancione: confermate Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Restano in questa fascia anche: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Con le ultime ordinanze firmate oggi sono, invece, entrate in fascia arancione anche la Sardegna e come detto la Lombardia, dopo le pesanti polemiche della scorsa settimana.

Restano gialle quattro regioni più la Provincia autonoma di Trento. Si tratta di Campania, Basilicata, Molise e Toscana.

 

La Lega: Sicilia venga dichiarata arancione

«Zona arancione per tutta la Sicilia, controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile; zone rosse solo quando necessarie, mirate e territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza. Questa è la soluzione proposta dalla Lega, in un’ottica di leale collaborazione con il governo regionale e richiamando alle proprie responsabilità il governo nazionale». Lo dice il segretario regionale della Lega Nino Minardo. «La Lega vuole stigmatizzare le fughe in avanti di chi propaganda un improbabile ed inaccettabile «liberi tutti», (magari accontentandosi di fomentare gli animi dei cittadini) ma ricorda anche, a distanza di una settimana, i limiti della zona rossa nella nostra Regione, limiti che si stanno evidenziando in tutta la loro drammaticità- aggiunge - Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili. Chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi così come riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva superando le gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti, troppi anni». «Ora però - dice - ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo. Per questa ragione riteniamo opportuna che il governo regionale chieda al governo nazionale la riclassificazione della Sicilia in zona arancione».

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