«Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci. Togliamoci dalla testa che l'Italia sia più penalizzata di altri». Lo ha detto il Commissario straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, a Live #noneladurso. «Queste aziende non producono bibite e merendine - ha proseguito Arcuri riferendosi alle case farmaceutiche che hanno annunciato i ritardi - Si sono impegnate a dare una certa quantità di vaccini che sono molto più importanti delle bibite e merendine». Arcuri ha anche sottolineato che se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche, «entro l’autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Io voglio vedere i vaccini. Ci possono essere delle asimmetrie, secondo cui le poche cose che si producono non per forza vadano nei luoghi dove devono andare» ha detto rispondendo alla domanda su dove finissero i vaccini non recapitati all’Europa. «Ovviamente questo non lo so», ha aggiunto Arcuri. E, in merito all’ipotesi che i vaccini non recapitati siano invece finiti in altri Paesi più ricchi, ha risposto: «Spero che questo non sia vero, so che all’Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne e che con la vita delle persone non si gioca». E ancora: «Nel corso dell’ultima settimana abbiamo mandato alle regioni le siringhe che servivano per questa minore fornitura di vaccini. Sono arrivati meno vaccini e sono state mandate meno siringhe. Questa settimana arriveranno più vaccini della settimana scorsa e manderemo le siringhe che servono a fare questi altri vaccini. Le siringhe ci sono, se c'è stato in qualche luogo una scarsità di siringhe le ragioni possono essere molteplici: sono casi sporadici ai quali mettiamo riparo subito». Infine, la preoccupazione: «La settimana prossima avremo il 20% di fiale in meno, per fortuna siamo riusciti a mettere in campo un meccanismo di solidarietà, per cui i centri che non hanno avuto i vaccini la settimana scorsa, li avranno questa».