
«Con gli altri presidenti delle Regioni del Sud abbiamo deciso di costituirci in un gruppo per avanzare proposte e richieste in materia di Recovery plan. C’è la necessità di suddividere in modo equo le quote relative agli interventi, tenendo in considerazione il fatto che le regioni del Mezzogiorno hanno urgenze che non rimangono all’interno dei loro confini, ma riguardano l’organizzazione dell’intero continente, dal momento che si tratta di progetti strategici che interessano l’Europa, come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto». È quanto dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, al termine del vertice con i governatori Vincenzo De Luca (Campania), Vito Bardi (Basilicata), Michele Emiliano (Puglia), Donato Toma (Molise), Marco Marsilio (Abruzzo) e Nello Musumeci (Sicilia).
Durante l’incontro, i presidenti delle Regioni meridionali hanno anche parlato del raddoppio della linea ferroviaria Reggio Calabria-Bari e dell’alta velocità Reggio Calabria-Salerno, «due progetti – commenta Spirlì – che, insieme, consentirebbero la libera circolazione, in chiave moderna, delle persone in Europa». Attenzione anche sul porto di Gioia Tauro, «che è stato – dice ancora il presidente calabrese – completamente dimenticato dal ministro De Micheli, malgrado non sia lo scalo di un piccolo comune della Calabria, ma il porto più importante del Mediterraneo e tra i più strategici d’Europa». «Le proposte della Calabria, unite a quelle degli altri presidenti – conclude Spirlì –, andranno a formare un pacchetto di richieste precise al Governo nazionale, il quale, troppo spesso, così come quelli che lo hanno preceduto, dimentica le regioni del Sud privilegiando, a volte, nessuno».
4 Commenti
Fernando
25/01/2021 16:13
Nell'ottica del decrescista pensiero delle anime governative, il Ponte è un'opera che darebbe lavoro a migliaia di persone, quindi inutile. Meglio redistribuire il denaro con il reddito di cittadinanza, così il denaro non circola, il PIL non si rilancia, e son tutti felici e contenti. Meglio, prima di dire definitivamente no, affrontare quanto già visto negli anni: studi di fattibilità su faraonici "tunnel sotto lo Stretto come sotto la Manica" (ma la differenza di profondità nessuno l'ha ancora notata) o "ancorati alle profondità con tiranti" (come una parabola sul terrazzo di un condominio, magari?), così da perdere tempo, denaro e possibilità. Intanto il Sud resterà sempre isolato e qualcuno urlerà:"Non lo si può fare, altrimenti la malavita si arricchisce", perché loro la malavita la combattono rinunciando anziché legalizzando, a volte scarcerando i boss in regime di 41bis perché c'è il covid (e ritirano il libro per non far cattive figure...). Poi si farà come il Venezuela: viva il reddito di cittadinanza poi di sudditanza, viva la fame, la miseria e la morte...
qflacco
25/01/2021 23:17
Tutte considerazioni frutto di opinione personale, ma le analisi basate su cognizioni tecnico-economiche non depongono per la fattibilità. E poi oggi alla Sicilia manca di più lo sviluppo di infrastrutture interne, poi ci vuole digitalizzazione. Se si fanno bene queste due cose del ponte non c'é alcun bisogno, il lavoro ed il vero sviluppo viene da queste due cose , se é questo che le sta a cuore, non insegua le chimere...
Rosario
28/01/2021 00:50
Ma ancora non avete capito...con la scusa che sono tutti impegnati per il ponte nel frattempo non fanno neanche le cose necessarie....ma non si nota??
Rob
25/01/2021 17:49
Meglio lasciar morire di fame la povera gente e arricchire col ponte le solite mafie. Ottima idea. Poi se succede qualcosa al sud le solite lagne...
giovanni
26/01/2021 11:17
Perchè non si costruiscono ferrovie e strade in Sicilia e Calabria e poi col ponte li colleghiamo. A cosa può servire un ponte che non collega niente,ma fa riempire le tasche ai soliti trafficoni-
Rosario
28/01/2021 00:48
Tranquilli che i collegamenti che interessano il nord l'inganno in fretta...ci stanno devastando con ecomostri eolici e fotovoltaici, ora faranno la linea direttamente cona Campania...per arrivare velocemente alla locomotiva primeggiante ...ma i nostri politici dove vivono? Magari nelle Langhe o a Portofino o nel Chianti....li sarà sempre più bello e green...con eccellenze paesaggistiche intatte.....