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Vaccino, Moderna: contro varianti del coronavirus studiamo uso terza dose

Nuovo passo avanti nella "guerra" contro il coronavirus: «Moderna testerà una ulteriore dose di richiamo del suo vaccino Covid-19 (mRNA-1273)». I test sono annunciati nel comunicato di oggi e sono volti a «studiare la capacità di aumentare ulteriormente i titoli neutralizzanti contro i ceppi emergenti oltre la serie di vaccinazione primaria esistente».  Il vaccino anti-Covid di Moderna, infatti, è "efficace contro le varianti inglese e sudafricana".

Intanto,  l’ipotesi di ritardare l’iniezione della seconda dose dei vaccini contro il Covid-19, considerata da alcuni per allargare la platea dei vaccinati, «desta preoccupazione. Non c'è piena efficacia finché non si è iniettata la seconda dose, e se si permette un’efficacia meno che ottimale, si rischia di selezionare nuove mutazioni. Potrebbe non accadere, ma è rischioso». Lo ha detto Anthony Fauci, direttore dell’US National Institute of Allergy and Infectious Diseases, nel corso della Davos Agenda 2021.

Pregliasco: tutti immunizzati entro fine anno

Di ritardi sui vaccini «ce ne saranno altri perché c'è una grande richiesta mondiale, questo è stato solo un primo inciampo di quella che sarà un’epopea. E' possibile che la vaccinazione di tutta la popolazione con questi ritardi si sposterà a fine anno, qualche mese in più rispetto al previsto». Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il virologo Fabrizio Pregliasco. Che ha spiegato: «Per questi ritardi al momento al Galeazzi abbiamo dovuto interrompere i nuovi vaccini, così come al Pio Albergo Trivulzio, ma siamo in grado di governare in entrambi le seconde dosi». Il virologo, che ha già ricevuto la seconda dose del vaccino, ha continuato: «Secondo gli studi da oggi dovrei essere immune, almeno al 95%. Ora in questa condizione saremo in 7-8 mila in Italia. Bisogna però mantenere sempre lo stesso galateo di sicurezza, con distanze e mascherine, perché non siamo certi che non si infettino gli altri». Pregliasco ha poi rivelato di aver ricevuto minacce sui social per le sue previsioni sullo sviluppo del virus: «Ma queste persone non mi fanno paura, sono leoni da tastiera».

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