In Romania la chiesa ortodossa è nell’occhio del ciclone dopo il decesso di un neonato di sei mesi per un arresto cardiaco successivo al battesimo che, secondo il rito, prevede tre immersioni nell’acqua benedetta. Il tragico incidente si è verificato nella città di Suceava (nel Nord-Est del Paese) dove il piccolo è stato portato d’urgenza in ospedale, ma è deceduto poche ore dopo. L’autopsia ha riscontrato la presenza di liquido nei polmoni. La magistratura ha aperto un’indagine. In poche ore una petizione online per chiedere un cambiamento del rito del battesimo ha raccolto oltre 56 mila firme: «La morte di un neonato a causa di questa pratica è un’immensa tragedia. Il rischio deve essere eliminato per consentire alla gioia del battesimo di trionfare», sottolinea il testo.
Sui social alcuni utenti hanno denunciato la “brutalità” del rito e altri hanno criticato la «testardaggine di chi pensa che sia volontà di Dio» mantenerlo. La stampa locale ha poi ricordato alcuni incidenti simili sopraggiunti negli ultimi anni. In risposta, Vasile Banescu, portavoce della chiesa ortodossa, ha suggerito una modifica: limitarsi a bagnare la fronte del bambino.
Una possibilità scartata dal capo dell’ala più tradizionalista della chiesa, l’arcivescovo Teodosie, per il quale il rituale non cambierà. Più dell’80% dei romeni sono ortodossi e nel Paese, secondo recenti sondaggi, la chiesa è l’istituzione che gode di maggiore fiducia. (AGI)
Caricamento commenti
Commenta la notizia