Le varianti del virus SarsCov2 corrono sempre più veloci in molti Paesi e crescono le preoccupazioni rispetto all’efficacia dei vaccini in uso. Per quello Oxford-AstraZeneca sembrerebbero però fugati i timori di un’efficacia di appena il 10% contro la variante sudafricana emersi da alcuni studi preliminari: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è infatti detta «ottimista» che il farmaco funzioni. Al contempo, i governi alzano la guardia, a partire dalla Gran Bretagna che ha attuato una stretta sugli ingressi ed i viaggi. Il vaccino AstraZeneca «ha avuto un impatto significativo sulle forme più gravi» di nuovo coronavirus, inclusa la variante sudafricana, ha spiegato oggi il capo vaccini dell’Oms Kate O'Brien, dicendosi appunto «ottimista» sulla possibilità di "procedere con l’uso del vaccino anche in luoghi in cui circolano le varianti», mentre entro la fine della settimana si attendono i risultati definitivi della valutazione del Comitato di esperti dell’agenzia dell’Onu sul prodotto AstraZeneca. Il Sudafrica ha nel frattempo bloccato le immunizzazioni con questo vaccino, ma per il direttore dell’emergenze dell’Oms Mike Ryan in questo momento è vitale utilizzare gli strumenti a nostra disposizione per salvare vite. Intanto, la variante inglese è arrivata a sfiorare quota 38% nella regione di Parigi e le varianti inglese e sudafricana costituirebbero il 20% del contagio in Germania. La Gran Bretagna, da parte sua, ha deciso di imporre un triplo test ai viaggiatori proprio per identificare tempestivamente le varianti: da lunedì è previsto infatti l’obbligo di altri 2 tamponi (dopo 2 e 8 giorni dall’ingresso), oltre a quello in partenza, per chiunque sia autorizzato a viaggiare o rientrare in Gb. Ma che la corsa contro le varianti si stia facendo sempre più difficile lo dimostrano due ultime scoperte, che hanno portato alla luce altrettante varianti finora sconosciute. I ricercatori dell’università Statale di Milano hanno infatti identificato una nuova mutazione, che potrebbe avere conseguenze sulla diffusione del virus nell’organismo umano e sulla sua evoluzione clinica, ma che non sembra avere effetto sull'efficacia dei vaccini, mentre l’istituto di ricerca brasiliano Adolfo Lutz ha confermato la scoperta di un’ulteriore variante di coronavirus in Brasile battezzata P2 e diversa da quella scoperta nella regione amazzonica (P1). Dall’Istituto superiore di sanità arriva invece la precisazione, in una faq, che al momento «non sembra che la variante inglese abbia come target specifico i bambini, ovvero non li infetta in maniera particolare». La situazione si aggrava anche in Italia. La variante brasiliana «rischia di diventare il nuovo mostro di questa crisi in tutta Italia. Lo dico con la preoccupazione per l’Umbria e per il Paese», ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei, affermando che si susseguono notizie di nuovi focolai all’ospedale Sant'Orsola di Bologna, nelle Marche in Abruzzo, Molise, Toscana, a Messina e in Alto Adige. Per questo, avverte Massimo Galli, direttore Malattie infettive Ospedale Sacco di Milano, bisogna intercettare le mutazioni prima ancora che si crei un focolaio, facendo una mappatura efficace attraverso un «sistema sentinella». Netto il giudizio del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: «La mia personale opinione è che il blocco tra le regioni dovrebbe essere mantenuto per altre due settimane, perchè con le varianti in circolazione il rischio è troppo alto».