Con le varianti ormai da tempo in circolo anche in Italia e i contagi che non accennano a calare, da domenica 21 febbraio (esattamente un anno dopo da quel venerdì 21 febbraio 2020 in cui si manifestarono i primi casi di coronavirus in Italia a Codogno in Lombardia) quasi metà del paese rischia di finire in arancione, con l'Abruzzo che sembra invece destinato addirittura in zona rossa.
Sei regioni a rischio zona arancione
Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte. Sono queste le regioni che rischiano di passare in zona arancione. Il dato è atteso domani quando verranno pubblicati i risultati settimanali del monitoraggio dell'Iss.
La certificazione arriverà però soltanto con la pubblicazione dei nuovi dati del monitoraggio, mentre il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi è già al lavoro per "snellire" il Comitato Tecnico Scientifico e creare una cabina di regia dei ministri che tenga conto non solo dell'aspetto normativo dei provvedimenti ma, contestualmente, anche di quello economico per evitare un nuovo "caso sci". Sul tavolo anche le nuove misure che dovranno essere prese già dalla prossima settimana quando scadrà il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, già prorogato una prima volta proprio fino al 25 febbraio.
Calabria e Sicilia dovrebbero mantenere la zona gialla
A meno di clamorosi sviluppi, Calabria e Sicilia dovrebbero mantenere la zona gialla. La Sicilia si appresta a vivere la seconda settimana di maggiore libertà dopo essere stata per molte settimane rossa ed arancione. La Calabria in questi ultimi giorni sta registrando numeri in netto miglioramento
La Valle D'Aosta ha i numeri per la zona bianca
La Valle d'Aosta ha i numeri teorici (contagi, pressione sanitaria, terapie intensive) per passare in zona bianca. Sarebbe la prima regione in Italia.
Caricamento commenti
Commenta la notizia