Da mesi una nave con un carico di quasi 900 vitelli viaggia nel Mediterraneo senza mai toccare terra. Non si sa quanti siano gli animali ancora vivi. Salpato lo scorso dicembre, il cargo Karim Allah, battente bandiera libanese ha fatto rifornimento di foraggio, dalle informazioni fin qui raccolte, solo una volta e ultimamente è rimasto fermo davanti al porto di Cagliari per oltre 10 giorni. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi, quando le autorità stavano preparando un’ispezione, il cargo è ripartito verso la Spagna.
Alla capitaneria di porto di Cagliari l’equipaggio non ha dichiarato di trasportare animali vivi, omissione che ha sollevato preoccupazioni per le condizioni degli 895 bovini trasportati e sulla situazione igienico sanitaria a bordo. Le associazioni Animal Welfare Foundation, Animal Equality ed Enpa, assistite dall’avvocata Manuela Giacomini, hanno presentato numerose segnalazioni al ministero della Salute, alla procura di Cagliari, alla capitaneria e, dopo la partenza della nave, alle autorità spagnole.
Il "Karim Allah" ha lasciato il porto spagnolo di Cartagena lo scorso 18 dicembre, con destinazione presunta Iskenderun, in Turchia. Stando a quanto ricostruito dagli animalisti, il cargo ha poi cambiato rotta e si è diretto verso Tripoli (Libia) dove, però, il bestiame è stato rifiutato a causa di casi sospetti di febbre catarrale. La nave ha fatto richiesta di attracco in Tunisia per l’approvvigionamento di foraggio, ma l’approdo è stato negato. Lo scorso 28 gennaio era nelle acque di Augusta in Sicilia, dove ha dichiarato di essere «parzialmente carica» e, dopo aver acquistato foraggio, è ripartito verso occidente, fino al golfo di Cagliari.
Alla guardia costiera del capoluogo sardo l’equipaggio ha comunicato di trasportare «animal food». Le autorità italiane stavano preparando un’ispezione per verificare la situazione a bordo, ma la nave è ripartita. Secondo le mappe, era diretta di nuovo a Cartagena (Spagna), ma stamane risultava ancora davanti alle coste spagnole. «La situazione è grave e sfortunatamente non si tratta di un caso isolato», ha spiegato all’AGI l’avvocata Giacomini che la settimana prossima riferirà al parlamento Europeo sulle condizioni del trasporto degli animali. Inquietanti gli interrogativi sollevati dall’odissea dei 900 vitelli: se ci sono stati decessi, sospetto sollevato dagli animalisti visto che la nave ha dichiarato prima di essere «parzialmente carica» poi di trasportare mangimi, dove sono finite le carcasse? In che condizioni hanno viaggiato i bovini? Non meno preoccupanti anche le condizioni igienico sanitarie in cui ha lavorato il personale di bordo.
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