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Tragedia a Roma, trovato morto il catanzarese Antonio Catricalà ex presidente Antitrust

Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola

L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, Antonio Catricalà, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli. Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto è presente la Polizia e la Scientifica.

Il profilo di Catricalà

Antonio Catricalà, nato a Catanzaro il 7 febbraio del 1952, è stato avvocato, magistrato, dirigente della pubblica amministrazione e politico. Laureatosi con lode in giurisprudenza presso l'Università di Roma "La Sapienza", dove è stato, peraltro, allievo di Pietro Rescigno, ha in seguito vinto il concorso in magistratura ordinaria, nonché superato l'esame di abilitazione da avvocato. Per due anni ha studiato economia, sociologia, storia e scienza dell'amministrazione presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma, ove è stato allievo di Federico Caffè. Successivamente è stato nominato per concorso consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato della Repubblica italiana.

Docente e presidente Antitrust

Quale professore a contratto nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Roma Tor Vergata ha insegnato diritto privato. È stato presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011. Il 18 novembre 2010 era stato designato alla presidenza dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, carica alla quale ha rinunciato nove giorni dopo.

Al governo con Monti

Il 16 novembre 2011 è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario del Consiglio dal Presidente del Consiglio Mario Monti e dal Presidente della Repubblica. Il 2 maggio 2013 viene nominato Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico con il Ministro Flavio Zanonato nel Governo Letta con delega alle comunicazioni.

La vicinanza al centrodestra a la mancata elezione a giudice costituzionale

Nel mese di settembre 2014 viene candidato dal centrodestra alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella di area centrodestra. Catricalà viene sostenuto direttamente dal Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, da Gianni Letta e Denis Verdini, superando la candidatura dell'ex Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e della Commissione d'inchiesta sul G8 di Genova Donato Bruno, sostenuto invece dai gruppi parlamentari del partito, specialmente dai senatori, dopo che sui due si erano divisi quasi equamente i voti del centrodestra nelle precedenti votazioni. Catricalà viene candidato dal centrodestra in ticket con l'ex Presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante per il centrosinistra, creando diversi malumori nel suo partito e nell'intera coalizione. Infatti, nella nona votazione sia Violante (446) sia Catricalà (368) si fermano lontanissimi dal quorum dei 3/5 dei componenti (570) sottolineando così una netta spaccatura in Forza Italia con i 120 voti dati a Bruno. Dopo il primo voto Catricalà ritira la propria candidatura.

Il ritorno alla professione e la nomina a presidente della Società Aeroporti di Roma

Il 28 ottobre 2014 Catricalà comunica di avere dato le dimissioni da Presidente di Sezione del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana per intraprendere la carriera di avvocato e fonda la Law Academy. Successivamente diviene partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners. Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell'OAM Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi. Il 20 aprile 2017 viene nominato presidente della Società ADR - Aeroporti di Roma S.p.A.. È stato anche professore di ruolo in Diritto Privato presso l'Università Unipegaso nonché professore a contratto di Diritto dei Consumatori all'Università LUISS Guido Carli.

Il cordoglio di Abramo

“Sono profondamente dispiaciuto e addolorato per la scomparsa di Antonio Catricalà”. Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. “La notizia mi ha lasciato di stucco, perché oggi ho perso un amico, una persona che conoscevo fin dall’infanzia, un catanzarese ancora legatissimo alla sua città, sempre sincero, affabile, attento e disposto al confronto”. Accennando ai tanti importanti incarichi ricoperti nel corso di una carriera pubblica “importantissima e autorevole, da viceministro, garante dell’Antitrust e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri”, Catricalà è stato una figura che “ha onorato e riempito d’orgoglio la sua città e la Calabria. Alla famiglia rivolgo, anche a nome di tutta l’amministrazione comunale, il più sentito e commosso cordoglio”.

Il cordoglio della Giunta

Il presidente, Nino Spirlì, e gli assessori della Giunta regionale della Calabria esprimono il più profondo cordoglio per la scomparsa dell’ex sottosegretario di Stato e garante dell’Antitrust Antonio Catricalà. «Antonio Catricalà - affermano i componenti dell’esecutivo regionale - era un grande calabrese, una figura pubblica di cui andare orgogliosi; un uomo delle istituzioni, alle quali ha dato tutto se stesso con encomiabile e straordinario spirito di servizio e di appartenenza. La Calabria non può che essergliene grata. Siamo vicini alla sua famiglia».

Il cordoglio dell'Ordine degli avvocati

Il Consiglio dell'Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro, guidato dal presidente Antonello Talerico, nell'apprendere la tragica notizia della scomparsa del dott. Antonio Catricalà, partecipa con affetto e vicinanza all'immenso dolore della famiglia. Il dott. Catricalà è stato, e siamo certi sarà a lungo, una figura luminosa di giurista a tutto tondo, capace di saldare, con intuizioni brillanti ed immediate, i principi immarcescibili del diritto con le istanze di modernità provenienti dai segmenti fondanti della società civile. Il dott. Catricalà ha dato lustro e inorgoglito la Magistratura, che fin da giovanissimo ha abbracciato, l'Accademia e l'Avvocatura. E non solo quella catanzarese, nelle cui fila hanno militato e militano numerosi e prestigiosi esponenti. La città di Catanzaro, dove era nato, ha il dovere morale di attingere alla sua ricchissima eredità intellettuale e di ricordarlo come uno dei suoi migliori figli e dei più fulgidi esempi.

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