Lunedì 23 Dicembre 2024

Galli: con le varianti il coronavirus infetta forse oltre 1,5 mt

Massimo Galli

«La variante inglese diventerà prevalente, se già non lo è». Lo ha affermato Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, intervenendo ad Agorà su Raitre. «Una velocità di trasmissione maggiore del 37 o del 40% - ha spiegato Galli - vuol dire che probabilmente il virus va anche più lontano del solito metro e mezzo e infetta più efficacemente bambini e ragazzi anche se per fortuna non sembra più capace di ammazzare». «Una concentrazione magari anche inferiore delle famose goccioline - ha aggiunto l’infettivologo - riesce ad arrivare qualche centimetro piu in là e ad arrivare ugualmente ad infettare per la maggiore affinità di questa variante per i nostri recettori cellulari. Sono ipotesi che hanno una loro logica e che ci spaventano in modo particolare».

"Le varianti fanno prevedere una nuova ondata"

Galli nei giorni scorsi era stato uno dei primi a lanciare l’allarme per la circolazione delle nuove e più diffusive mutazioni del Sars-Cov-2: «In questi giorni sono stato bersagliato da critiche per aver detto, prima di altri, un’evidenza: che siamo a fare i conti con delle varianti che ci fanno prevedere che di malati ne avremo molti di più, e che rischiamo di dover di nuovo fronteggiare un’ondata pesante di infezioni». D’altronde, ha aggiunto Galli, professore ordinario di infettivologia all’Università di Milano, commentando le immagini degli assembramenti, «le cose non stanno andando per niente bene, è evidente. Vediamo comportamenti sciagurati, e l’elemento tragico è l’illusione di avere alle spalle qualcosa, che invece abbiamo davanti». A fronte di questo, «il lockdown ha un pregio e un limite: il pregio è quello di far crollare le infezioni, il limite è che quando riapri, se le situazioni non vengono contenute, sei punto a capo. Però ora abbiamo il vaccino», che «è uno strumento valido e importante, basta però che ci sia».

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