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Focolaio alla Scala di Milano: 50 positivi tra ballerini, attori, sarti e parrucchieri

Questa volta si teme che si tratti di una variante perché il contagio è stato repentino e diffuso

L'ingresso del teatro

Nuovo focolaio di Coronavirus alla Scala, dopo quello che ha costretto a cancellare all’ultimo Lucia di Lammermoor in programma (senza pubblico, solo in diretta su Rai 1) per l’inaugurazione del 7 dicembre sostituirla con uno spettacolo di Arie a causa di un focolaio Covid che aveva contagiato una cinquantina di coristi.

Questa volta si teme che si tratti di una variante perché il contagio è stato repentino e diffuso. Ad essere risultati positivi, pur debolmente, ai tamponi di controllo che vengono svolti settimanalmente dal teatro sono stati 35 ballerini, oltre a tre membri della direzione del ballo. E se già questo non fosse sufficiente, si aggiungono tre membri del cast del dittico Kurt Weill (Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel) diretto da Riccardo Chailly in programma in diretta streaming e su Rai 5 il 18 marzo, e due sarte, due lavoratori del settore parrucco. Cioè persone che lavorano con mascherina ffp2 e visiera.

In tutto sono una cinquantina i positivi, tutti tranne uno senza particolari sintomi. Il risultato è corpo di ballo praticamente tutto in quarantena, chiusura dei laboratori dell’Ansaldo (dove si facevano le prove di scena, ancora senza orchestra) e prove dello spettacolo d’opera sospese fino a data da destinarsi.

Nel pomeriggio il sovrintendente Dominique Meyer ha incontrato i sindacati insieme alla direzione del teatro e ha spiegato la sua preoccupazione. Tutti d’accordo a sospendere le attività per due settimane con una sola eccezione. Domani è infatti confermato lo Stabat Mater di Rossini con la direzione di Myung-Whun Chung in programma alle ore 18, tramesso in streaming su Raiplay in considerazione del fatto che professori d’orchestra e coro sono tutti risultati negativi.

Poi il tempo servirà per mettere a punto i protocolli di sicurezza che la Scala aveva stilato con la consulenza del professor Giuliano Rizzardini, primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco. Proprio il Sacco sta appurando se ci siano casi di varianti fra i dipendenti positivi al Coronavirus, nessuno dei quali presenta sintomi importanti. Comunque ora è stato deciso di sottoporre tutti i lavoratori al tampone. Qualcuno si è anche lamentato dell’attività degli ultimi giorni che ha riguardato anche le riprese del film sulla vita di Carla Fracci.

Il primo stop all’attività era arrivato il 26 febbraio, quando il teatro aveva dovuto cancellare il balletto 'Omaggio a Nureyev' che doveva essere registrato per poi venir trasmesso su Rai5 perché una danzatrice era risultata debolmente positiva. Mentre lei si è negativizzata in pochi giorni, a sorpresa sono arrivati ora tutti i contagi. «Un’esplosione un pò incomprensibile» ha sottolineato Paolo Puglisi della Cgil, Per questo si pensa a una messa a punto dei protocolli che al momento prevedono una distanza da mantenere di un metro. Sufficiente per il Covid ma non per le varianti.

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