Lunedì 23 Dicembre 2024

Coronavirus, Dpcm: Italia zona rossa? Una settimana di confronto per decidere la stretta

C'è "grande preoccupazione", per la risalita dei contagi (ormai stabili oltre quota 20 mila da qualche giorno), per l'innalzamento dell'indice Rt come per la circolazione di nuove, rarissime varianti. A quasi un anno dal primo lockdown, l'Italia rischia di tornare al punto di partenza. Ieri è entrato in vigore il nuovo Dpcm, il primo dell’era Draghi, ma dal Cts arriva forte la richiesta di innalzare le misure. Entro 48 ore un vertice tra ministri e scienziati, tra 7 giorni la decisione sull’inasprimento dei divieti.

MOVIDA E VARIANTI: IL VIMINALE ANNUNCIA LA STRETTA

Nella nuova circolare, il Viminale annuncia la stretta sulle zone della movida, in particolare nei festivi e prefestivi, i giorni immediatamente precedenti al passaggi0 di colore nelle regioni. L’elevata diffusione delle varianti, dunque (ieri a Varese ne è stata scoperta una «rarissima"), spaventa l’Italia con l’inevitabile pressione sul sistema sanitario (mentre il numero delle vittime sfiora il triste bilancio dei 100 mila morti).

NUOVO DPCM: TRA CONFERME E DELEGHE ALLE REGIONI

Il nuovo Dpcm del premier Mario Draghi conferma di fatto l'impianto dei precedenti provvedimenti fino al 6 aprile e affida ai presidenti di Regione la possibilità di sospendere l'attività scolastica nelle aree più a rischio, come quelle in cui vengano registrati più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti. Resta in vigore anche lo stop agli spostamenti tra Regioni, esteso fino al 27 marzo. Un’eccezione, come spiega il Viminale, riguarda la partecipazione a manifestazioni che si svolgono in un’unica città. Per farlo bisognerà comunque avere con sé l’autocertificazione. Non è escluso, tuttavia, che il divieto di spostamento venga prolungato almeno fino a Pasqua, facendo seguito così anche alle raccomandazioni degli scienziati. Il Comitato Tecnico Scientifico, infatti, ha espresso «grande preoccupazione» per l’evoluzione della pandemia richiedendo l’"innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale» e la «riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità». Ma un incremento delle restrizioni, appunto, che potrebbero coinvolgere altri servizi, come i centri commerciali, nelle aree dove viene stabilito lo stop alla didattica in presenza. Alla luce delle raccomandazioni, non è escluso che si possa tornare alle restrizioni di Natale, con limitazioni nel weekend e l’anticipo del coprifuoco, attualmente in vigore dalle 22 alle 5 del mattino. Intanto, da lunedì saranno sempre meno gli studenti che potranno seguire in presenza le lezioni. Le regioni varano aree rosse in ordine sparso, chiudendo città o province.

LA CALABRIA CHIUDE LE SCUOLE, LA SICILIA RESTA GIALLA

La Liguria ha annunciato la didattica a distanza per tutte le scuole superiori, mentre la Calabria ha chiuso tutti gli istituti di ogni ordine e grado. Possibili restrizioni nelle province di Bari e Taranto e stop in 40 comuni della Toscana. Sono solo alcuni esempi di quello che avverrà dall’8 marzo, quando entreranno in vigore le nuove zone: in rosso Campania, Basilicata e Molise, in giallo Liguria, Lazio, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle D’Aosta mentre tutte le altre regioni saranno arancioni. Finiranno in zona rossa, invece, Frosinone e provincia e i comuni della Romagna. Per la prima volta, invece, una regione - la Sardegna - sta sperimentando il bianco. Per questo il governatore, Christian Solinas, ha disposto test obbligatori per chiunque voglia raggiungere l’Isola. «Dobbiamo difendere gli importanti risultati raggiunti con grande sacrificio». Ed intanto episodi di assembramenti e feste illegali continuano ad essere segnalati in tutta Italia. Diverse le multe contestate. Il bilancio del Viminale dice che solo ieri sono state controllate in tutta Italia oltre 100 mila persone, con 1.400 sanzioni e 23 denunce, oltre alla chiusura di 33 locali.

IL DPCM

Il provvedimento, al momento, conferma dunque il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino ed estende il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo. Da domani, nelle zone rosse sarà sospesa l'attività in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Stop anche per i servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti. Dal 27 marzo, poi, potranno riaprire cinema e teatri nelle aree gialle, con una capienza del 25% ed un massimo di 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso. Restano chiuse invece palestre e piscine. Eliminato poi il divieto di asporto oltre le 18 per enoteche e vinerie.

IL TAVOLO DI CONFRONTO

Il nuovo Dpcm, infine, istituisce un tavolo di confronto presso il ministero della Salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

SPERANZA: "SECONDA ONDATA MAI FINITA"

"Assistiamo a una ripresa molto forte dovuta all’impatto delle varianti, che ci sta portando a misure sempre più restrittive sui territori". Così al Corriere della Sera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, di Liberi e Uguali, secondo cui la seconda ondata "non è mai finita". "Abbiamo confermato il modello per fasce - spiega - perchè ci sono situazioni geografiche molto diverse. E’ chiaro che monitoreremo giorno per giorno l’evoluzione epidemiologica, adattando le misure alla luce delle varianti". In merito alle vaccinazioni, "i nostri numeri - dice - sono in linea con Germania e Francia. Figliuolo farà un gran lavoro, che ci consentirà di accelerare ancora di più la campagna quando finalmente avremo molte più dosi". "Arcuri - aggiunge - va ringraziato per il lavoro straordinario fatto. Se oggi abbiamo mascherine e respiratori e abbiamo fatto 186 mila vaccinazioni in un giorno è anche merito suo". "Io sono rigorista perchè sono realista - sottolinea -. Ricevo chiamate preoccupate dei governatori, che stanno firmando ordinanze restrittive anche da zone rosse. Gelmini è molto consapevole della serietà della situazione". "La priorità resta il diritto alla salute. Ogni scelta di didattica a distanza comporta sofferenza, ma c'è una recrudescenza significativa del virus, la variante inglese è molto più rapida soprattutto nelle generazioni più giovani", conclude Speranza, osservando che "le scelte etiche sono sempre rispettabili, ma 6 decessi su 10 riguardano persone con più di 80 anni, vaccinarle significa salvare loro la vita. E’ la cosa più nobile che c'è".

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