Venerdì 22 Novembre 2024

Sgarbi alla Camera: "Ho il cancro, posso stare senza mascherina?"

«In ordine alle vicende umane e sanitarie che mi hanno fatto conoscere di avere avuto, nel mese di dicembre, il covid e quindi di avere gli anticorpi...». Infila una serie di «in ordine», come d’uso per questo tipo di interventi in Aula, ma non è un richiamo al Regolamento quello che Vittorio Sgarbi affida allo stenografico dell’Aula, perchè il deputato del Misto rivela non solo che il certificato presentato alla Presidenza «prescrive che io possa parlare senza utilizzare la mascherina» ma anche che «dopo ulteriori visite, risulto affetto da cancro», e dunque chiede al presidente di turno «di poter parlare senza la mascherina». Il vicepresidente FI della Camera Andrea Mandelli ribatte con un «per ora le chiedo la cortesia di mantenere la mascherina» e assicura che «lo farò presente al presidente Fico, nella mattinata stessa, e il presidente Fico provvederà a dare la risposta rispetto alla sua richiesta». Qui Sgarbi sale di tono: «Non mi aspettavo altro che questa risposta, ma questo indica lo stato di irrazionalità per cui un malato di una malattia reale è costretto, per una malattia di cui è immune e che non può trasmettere... La questione, appunto, è questa, cioè la condizione di irragionevolezza della quale noi viviamo, non rispetto a un tema sanitario che richiede da ognuno di noi prudenza, ma rispetto a un contagio della mente - sempre parole del parlamentare - per cui in quest’Aula, che non è messa nelle condizioni di avere tante persone, le quali non sappiamo in che stato di malattia sono, o di non malattia siano, ma portano la mascherina anche se sono immuni, cioè non possono trasmettere il virus, è evidentemente un comportamento irrazionale». «Noi stiamo accettando di dire che una persona che ha avuto il Covid e che ha gli anticorpi deve per forza portare la mascherina. E’ chiaro che questo, come portarla guidando l’automobile da soli...». Ma qui arriva l’invito a chiudere, regolamento alla mano, «non essendo sulla questione pregiudiziale», con Sgarbi che eccepisce «mi avete dato tre minuti, mentre io ho parlato un minuto» e 'salutà il vicepresidente fresco di nomina con un «lei parte male, onorevole Mandelli!».

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