«Un protocollo importante che sancisce un primo passo verso il riconoscimento dei diritti dei rider», «un punto di inizio» dal quale partire «per avere tutele e avere garantite adeguate condizioni di lavoro». Così i rappresentanti di Riders Union Bologna hanno commentato l'accordo per la legalità, contro il caporalato, l'intermediazione illecita e lo sfruttamento siglato alla presenza del ministro del Lavoro Andrea Orlando da Cgil, Cisl, Uil e Assodelivery.
Un «passo avanti» che non cancella lo sciopero lanciato dagli attivisti dell’organizzazione in programma venerdì sotto le Due Torri e in altre città italiane. Appuntamento alle 18 in Piazza del Nettuno.
«Vogliamo segnali concreti - spiega Tommaso Falchi, portavoce di Riders Union - siamo lavoratori a tutti gli effetti e vogliamo avere diritti riconosciuti e tutele piene. In questo anno di pandemia le contraddizioni del nostro lavoro sono emerse con più forza: il food delivery è considerato un servizio essenziale, noi siamo lavoratori indispensabili ma continuiamo ad andare avanti in condizioni di precarietà e sfruttamento. Come può, un lavoratore indispensabile, essere trattato così?».
L'accordo siglato oggi «è un primo passo - prosegue Maurilio Pirone delle rete RiderXidiritti - per arrivare a un tavolo di trattativa più largo per la definizione di un contrato diverso da quello siglato da Ugl. Lo sciopero di venerdì serve a dare un segnale in questa direzione».
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