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Rider in protesta: "Bene l'accordo, ma lo sciopero del 26 marzo è confermato"

Un «passo avanti» che non cancella lo sciopero lanciato dagli attivisti

«Un protocollo importante che sancisce un primo passo verso il riconoscimento dei diritti dei rider», «un punto di inizio» dal quale partire «per avere tutele e avere garantite adeguate condizioni di lavoro». Così i rappresentanti di Riders Union Bologna hanno commentato l'accordo per la legalità, contro il caporalato, l'intermediazione illecita e lo sfruttamento siglato alla presenza del ministro del Lavoro Andrea Orlando da Cgil, Cisl, Uil e Assodelivery.

Un «passo avanti» che non cancella lo sciopero lanciato dagli attivisti dell’organizzazione in programma venerdì sotto le Due Torri e in altre città italiane. Appuntamento alle 18 in Piazza del Nettuno.

«Vogliamo segnali concreti - spiega Tommaso Falchi, portavoce di Riders Union - siamo lavoratori a tutti gli effetti e vogliamo avere diritti riconosciuti e tutele piene. In questo anno di pandemia le contraddizioni del nostro lavoro sono emerse con più forza: il food delivery è considerato un servizio essenziale, noi siamo lavoratori indispensabili ma continuiamo ad andare avanti in condizioni di precarietà e sfruttamento. Come può, un lavoratore indispensabile, essere trattato così?».

L'accordo siglato oggi «è un primo passo - prosegue Maurilio Pirone delle rete RiderXidiritti - per arrivare a un tavolo di trattativa più largo per la definizione di un contrato diverso da quello siglato da Ugl. Lo sciopero di venerdì serve a dare un segnale in questa direzione».

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