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Giustizia: "Processo telematico spesso in tilt", penalisti in sciopero

Al via da oggi i tre giorni di astensione dalle udienze proclamata dagli avvocati penalisti in segno di protesta contro le disfunzioni del portale telematico per il deposito degli atti. Lo sciopero dei penalisti andrà avanti fino a mercoledì 31, e riguarderà tutte le attività giudiziarie non urgenti. Nella delibera con cui ha proclamato lo sciopero, la Giunta dell’Unione delle Camere penali sottolinea che «l'impossibilità di accedere anche alle modalità tradizionali di deposito e accesso ai fascicoli, in presenza di un evidente malfunzionamento dei portali, sta determinando una grave lesione dei diritti dei cittadini sottoposti a procedimento penale e delle persone offese che non vedono garantita la loro rappresentanza e la loro difesa tecnica».

Un problema, quello del portale, sottoposto dai penalisti all’attenzione della Guardasigilli Marta Cartabia nell’incontro avvenuto in via Arenula nei giorni scorsi: «Abbiamo incontrato disponibilità all’ascolto - ha detto il segretario dell’Ucpi Eriberto Rosso, aprendo la manifestazione nazionale online che si svolge oggi, primo giorno di astensione - abbiamo rappresentato la drammaticità della situazione. Vedremo nei prossimi giorni cosa ne uscirà in relazione alla certa proroga delle norme di emergenza» sull'attività giudiziaria in fase Covid fino al 31 luglio. «Non possiamo accettare si passi a queste forme di digitalizzazione in modo tale da compromettere il diritto di difesa», ha aggiunto Rosso, ribadendo che «il portale non funziona» e che, dunque, è necessario, in questa prima fase, ripristinare un "doppio binario", come regime transitorio, che permetta il deposito degli atti non solo attraverso il portale, ma anche con le modalità tradizionali cartacee.

Il presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, chiudendo la manifestazione di oggi, ha ribadito la «grande fiducia» riposta nella ministra Marta Cartabia, la quale «si è impegnata a cercare soluzioni, ha subito compreso che ponevamo un problema serio e ha immediatamente convocato riunioni: sappiamo però che ci sono resistenze durissime», ha aggiunto Caiazza, alla proposta di un 'doppio binariò, «anche da parte del personale amministrativo di cancelleria».
Quindi, ha concluso il leader degli avvocati penalisti, «vedremo i risultati delle interlocuzioni: siamo pronti a avviarne con la politica e il Parlamento in sede di conversione del decreto».

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