Lunedì 23 Dicembre 2024

La commissione vaccini in Germania: "Seconda dose non con AstraZeneca"

La Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) consiglia alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso. E’ quanto si legge in una «bozza di decisione» presentata ieri sera tardi dall’autorità vaccinale tedesca. In particolare la Stiko consiglia che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna. «I dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la (seconda) vaccinazione eterologa», ha detto il presidente della Stiko Thomas Mertens a Spiegel. «Adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l’uomo. Spero che avremo presto dati disponibili» ha proseguito. Il 30 marzo la Commissione permanente aveva consigliato lo stop alla vaccinazione con AstraZeneca sotto i 60 anni di età.

Immunologo, non è un’ipotesi irragionevole

«Non è irragionevole» l’ipotesi allo studio della commissione vaccinale permanente tedesca di usare un vaccino a Rna come seconda dose, dopo la prima fatta con quello di AstraZeneca. In Gran Bretagna è infatti in corso proprio uno studio che valuta questa diversa modalità, come spiega all’ANSA è l’immunologo Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano. «Il fatto che non sia un’ipotesi irragionevole lo dimostra il fatto che nel Regno Unito già da qualche mese è stato avviato uno studio su 800 volontari approvato dal comitato etico e dalle autorità sanitarie britanniche, che sta studiando proprio questo», continua. «Stanno cioè confrontando gruppi - prosegue - dove ad alcuni viene data la prima dose di vaccino AstraZeneca e la seconda di Pfizer, un altro a cui danno la prima con mezza dose di AstraZeneca e la seconda intera e un altro ancora in cui si danno due mezze dosi». Essendo iniziato da qualche mese, secondo Remuzzi «i risultati dovrebbero arrivare nel giro di pochi mesi. Si tratta di una questione di un certo interesse, perchè i vaccini ad Rna inducono una risposta anticorpale diversa da quella dei vaccini a vettore virale, e potrebbe quindi anche emergere che i due tipi di vaccino hanno un’azione complementare. Può darsi che magari anche in Germania decidano di procedere in tal senso all’interno di una sperimentazione».

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