Ancora in calo l’indice Rt in Italia. A quanto si apprende, questa settimana è sceso a 0,98, quindi sotto la soglia dell’1, contro l’1,08 della scorsa settimana e l’1,16 di due settimane fa. E’ quanto sarebbe emerso dalla riunione della Cabina di Regia sul monitoraggio settimanale. Anche l’incidenza è in calo, a 232 casi settimanali per centomila abitanti (la scorsa settimana 240). «La situazione è in miglioramento ma l'indice Rt è ancora vicino all’1 e anche l’incidenza, che è in lieve diminuzione, è comunque elevata. E resta elevatissimo il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 41%. Quindi ci sono dei segnali che ci dicono che da una parte l’infezione sta leggermente diminuendo ma dall’altro il carico sui servizi assistenziali resta pesante». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in conferenza stampa.
Terapie intensive
Anche se rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: si tratta di 14 Regioni/PPAA contro 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021). «I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l’andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. .
Dilagano le varianti
La circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è «largamente dominante nel Paese il che indica la necessità di non ridurre le attuali misure di restrizione». Inoltre, i dati di incidenza e trasmissibilità, «seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi nelle aree a maggiore diffusione. Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche». Così la bozza di monitoraggio Iss-ministero della salute.
Regioni a rischio
Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso. Tutte le Regioni/PPAA, tranne nove, hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste (Calabria, Emilia-Romagna, Puglia e Veneto) riportano molteplici allerte di resilienza.
Marche, Veneto e Trento in zona arancione
«Saremo zona arancione» ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. «Ho parlato con il ministro Speranza - ha aggiunto - e farà una verifica se partiremo da martedì o da mercoledì. Il dettaglio lo definiremo dopo. Se si anticipa di un giorno, sarà utile anche in prospettiva della riapertura delle scuole». Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per il 3/4/5 Aprile. A partire da martedì 6 Aprile le regioni Marche e Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passano in area Arancione.
Calabria e Sicilia con indice Rt maggiore di 1
Dalla riunione del Cts che ogni venerdì fornisce i dati del monitoraggio settimanale, c'è attesa anche per capire l'andamento dei numeri complessivi riguardanti Calabria e Sicilia. Proprio l'indice di trasmissione, in Calabria sette giorni fa ad 1.37, era stato il principale parametro che aveva indotto la cabina di regia ad inserire la scorsa settimana la Calabria in zona rossa. In ogni caso, da domani tutta Italia sarà zona rossa fino a lunedì di Pasquetta. Ma i dati, soprattutto per la Calabria, non fanno sperare di "uscire" presto dalla zona rossa, anche negli ultimi giorni, infatti, i contagi sono rimasti in costante aumento. E infatti nel monitoraggio undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Le Regioni sono: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto.
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