A quasi un anno dal lancio di Immuni, arriva sull'app italiana di tracciamento del Covid-19 la possibilità per gli utenti di caricare in autonomia, senza l'intervento di un operatore sanitario, il proprio codice di positività che fa scattare un avviso a tutti i contatti stretti. Una nuova funziona che si spera possa far tornare utile uno strumento di contact tracing mai decollato nel nostro paese: ad oggi sono poco più di 10 milioni e 407 mila i download mentre gli utenti positvi registrati neanche 16mila. Eppure, secondo diversi studi, questo genere di app possono aiutare il contenimento dell’infezione.
L’app Immuni - promossa dal governo e realizzata dalla società Bending Spoons - è stata resa disponibile dall’1 giugno 2020, con una sperimentazione iniziata in quattro regioni (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia) e poi estesa al resto d’Italia dal 15 giugno. Si basa sulla piattaforma di tracciamento realizzata da Google e Apple e funziona con il bluetooth attraverso il quale gli smartphone su cui è installata comunicano in maniera anonima.
Il sistema di funzionamento è stato sviluppato di concerto con il Garante per la protezione dei dati personali, che proprio un mese fa ha dato l’ok all’attivazione della nuova funzione di tracciamento 'fai da tè. In pratica, grazie ad un aggiornamento dell’app disponibile sia per i dispositivi con sistema operativo iOS sia per quelli Android, diventa attiva la sezione in cui è possibile per l'utente caricare in autonomia il Codice Univoco Nazionale (Cun) associato al risultato di tampone molecolare (non sono validi i test antigenici o rapidi). Oltre a questo, vanno inserite le ultime otto cifre della tessere sanitaria e la data di inizio dei sintomi.
La procedura adottata inizialmente per segnalare la positività prevedeva l’intervento obbligatorio di un operatore sanitario, rivelatosi un collo di bottiglia per la scarsa connessione con il sistema sanitario. Per gli utenti che ne avessero bisogno è possibile comunque chiedere assistenza tramite call center al numero 800.91.24.91, in funzione dal 21 dicembre 2020. Studi effettuati in diversi paesi che hanno adottato un’app simile a Immuni, dimostrano che possono effettivamente aiutare a prevenire le infezioni. Ad esempio un team di ricerca dell’Università di Oxford ha stimato che ogni aumento dell’1% degli utenti dell’app di contact tracing inglese (a febbraio adottata da 16,5 milioni di utenti) riduce il numero di infezioni dello 0,8-2,3%. In Europa sono 13 le nazioni con cui l'app Immuni è interoperabile, potrebbero essere una base per lo svilippo del passaporto vaccinale, prossimo step digitale per spostamenti e riaperture.
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