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Violenza e discriminazione razziale su un cittadino originario del Gambia: 5 arresti a Badolato

Foto auto carabinieri generica

Oggi, a conclusione di una complessa attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di Badolato (CZ) coadiuvati dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Soverato hanno eseguito una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro nei confronti di 5 badolatesi ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di minacce, lesioni aggravate e percosse con l’aggravante di aver commesso i fatti con finalità di discriminazione razziale e di odio etnico nazionale e razziale nonché per aver commesso il fatto in più di cinque persone utilizzando oggetti atti ad offendere.

Nel luglio 2020, la Stazione Carabinieri di Badolato aveva soccorso un cittadino extracomunitario regolare nativo del Gambia che era stato aggredito violentemente dal suo datore di lavoro, titolare di un’azienda di allevamento di ovini e bovini in Badolato, al quale la vittima aveva sollecitato il pagamento delle ultime giornate di lavoro. Nella circostanza, anche altri soggetti, familiari dell’allevatore, anch’essi destinatari del provvedimento restrittivo eseguito oggi, si accanivano ulteriormente sul giovane extracomunitario con pugni, calci, bastoni e pietre, profferendo altresì al suo indirizzo parole offensive ed espressioni minatorie. Temendo che il lavoratore una volta lasciato avesse potuto avvisare le Forze di Polizia, gli aggressori prima di abbandonarlo, gravemente ferito sul selciato, gli distruggevano il telefono cellulare. A seguito delle lesioni patite il gambiano veniva trasportato presso l’ospedale soveratese ove i sanitari gli riscontravano un politrauma da aggressione, con sospetta frattura del braccio sx. Le indagini esperite da parte dei Carabinieri hanno consentito di identificare i presunti autori dell’aggressione che sono stati raggiunti dalla misura cautelare restrittiva e sottoposti agli arresti domiciliari.

La solidarietà

«Apprendiamo dalla stampa di un'aggressione, con pestaggio e minacce, ai danni di un uomo originario del Gambia da parte del suo datore di lavoro in seguito alla richiesta del lavoratore della misera paga accordata per il lavoro svolto (25 euro giornaliere per 11 ore lavorative). Quest' ennesima vicenda rimanda alla ribalta della cronaca due aspetti fondamentali: l'aspetto della discriminazione razziale e quello dello sfruttamento lavorativo, temi ai quali come “Calabria Resistente e Solidale” siamo particolarmente sensibili. I nostri attivisti combattono quotidianamente il fenomeno del razzismo in generale e del caporalato in particolare, in tutti i settori ed in tutti i territori della nostra regione. Oltre ad esprimere vicinanza al ragazzo ci dichiariamo disponibili fin da subito a metterci a disposizione per lui e per tutti gli altri lavoratori, migranti e non migranti, per i precari di tutte le categorie, che subiscono quotidianamente ogni forma di angheria, andando a lavorare, a volte anche ammalati, spesso sotto il ricatto della perdita del precario posto di lavoro. Per il rispetto delle persone e dei diritti di tutti i lavoratori, per costruire una Calabria diversa, Resistente e Solidale c'è bisogno di esprimere solidarietà a chi è vittima di soprusi con la pratica oltre che con le giustissime prese di posizione».

“Un lavoratore aggredito dal proprio datore di lavoro nel momento in cui avanza la legittima richiesta di essere pagato, e con l'aggravante di essere un cittadino extracomunitario originario del Gambia. Quanto è accaduto a Badolato racconta l'epilogo di una storia di ordinaria discriminazione razziale e odio etnico, un episodio di sfruttamento tra i tanti che negli ultimi anni come sindacato abbiamo registrato, combattuto e denunciato. Nel ringraziare le forze dell'ordine per il prezioso lavoro di indagine e per l'arresto dei colpevoli, vogliamo rimarcare proprio alla vigilia della grande mobilitazione unitaria per i lavoratori del settore agricoltura che continueremo a vigilare affinché questi episodi non si ripetano: un impegno costante che diventa battaglia radicale al razzismo e al caporalato”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo ScaleseI lavoratori del settore agricoltura in tutto il periodo della pandemia hanno contribuito, e continuano a mantenere, un settore fondamentale come quello dell'agro-alimentare ricevendo zero aiuti e zero diritti. Per non parlare del fatto che migliaia di lavoratori provenienti dai Paesi extracomunitari continuano ad subire discriminazioni, senza nessuna tutela, come dimostra l'episodio di Badolato - afferma ancora Scalese -. Ecco perché è importante scendere in piazza domani, davanti alle sedi delle Prefetture, a sostegno della piattaforma rivendicativa per chiedere a Governo e Parlamento di modificare il decreto Sostegni che contiene gravi discriminazioni nei confronti del lavoro agricolo. Il governo deve ascoltare il grido di rabbia e di dolore che viene da questi lavoratori che oggi si sentono dimenticati dopo essere stati, per tanti mesi, considerati essenziali. E senza distinzione di colore della pelle e razza”.

 

 

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